L'Associazione Stampa Subalpina esprime massima solidarietà e vicinanza al Cdr e a tutti i colleghi e le colleghe de La Stampa, che da giorni, con senso di responsabilità e abnegazione, assicurano l'uscita in edicola del giornale. Nell'emergenza Coronavirus giovedì mattina si è riscontrato un caso di contagio tra i poligrafici, con la conseguente evacuazione della sede centrale di via Lugaro, a Torino. Alle carenze di sicurezza, alle difficoltà informatiche, all'emergenza nell'emergenza, le colleghe e i colleghi hanno risposto con la loro generosità e con la loro professionalità.
Massima solidarietà la Subalpina esprime a tutte le colleghe e a tutti i colleghi delle redazioni piemontesi, dei quotidiani, dei giornali locali, dell'online, dell'emittenza, degli uffici stampa, che continuano a lavorare, a garantire informazione. Ci sentiamo particolarmente vicini a chi è in prima linea, a Torino come ad Alessandria, ad Asti, a Biella, a Cuneo, a Novara, a Verbania e a Vercelli.
Non di meno siamo e saremo al fianco dei freelance e dei collaboratori, che in questi giorni sono costretti a lavorare con ancor meno tutele, oppure a non lavorare, con le evidenti conseguenze economiche. In questo senso, la Federazione della Stampa e l'Ordine nazionale si sono già attivati affinché «il governo sostenga il settore, anche e soprattutto lavoratori autonomi e precari».
Questa emergenza deve far riflettere e portare a nuove consapevolezze.
Sulla sicurezza sul posto di lavoro. Sulla sicurezza del posto di lavoro. A cominciare dal fatto che i giornalisti, che mettono a repentaglio la loro salute per garantire ai cittadini una corretta e costante informazione, sono da considerarsi categoria a rischio, al pari delle forze dell'ordine e del personale sanitario.
Sul giornalismo, sull'informazione, sul settore editoriale.
Stiamo dimostrando in questi giorni che garantire il diritto dei cittadini ad essere informati, nello spirito dell'articolo 21 della Costituzione, è l'imperativo di tutti i giornalisti, a prescindere dalle difficoltà oggettive e dai rischi per la salute. «Tutto andrà bene anche grazie all'informazione professionale che, in una fase come questa, è come una luce nel buio», sottolinea in una nota Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.
E i cittadini sono con noi, stanno dimostrando che di buona informazione - seria, verificata - c'è quanto mai bisogno. Una necessità primaria. Un bene comune. Un presidio di democrazia. L’opinione pubblica vuole notizie e fonti autorevoli.
Vedremo come il settore editoriale uscirà da questa emergenza e come continuerà a gestire la crisi che lo attanaglia da anni. Di certo questa emergenza ha aiutato a comprendere che l'informazione si fa - certo - con sistemi editoriali avanzati, con progetti industriali e strategie di marketing, ma soprattutto con i giornalisti, che non sono "costo del personale", ma patrimonio e risorsa dell'impresa editoriale.
Siamo certi che la malattia sarà arginata e sconfitta. Anche con il buon lavoro dei giornalisti, per la loro parte.
La Subalpina è con i colleghi e le colleghe. Insieme, con stima. Adesso, e dopo.