Oggi, venerdì 20 marzo, alle 11, va in onda "La radio per l'Italia": tutte le radio Italiane, nazionali e locali, si uniranno per un’iniziativa di diffusione comune senza precedenti e trasmetteranno in contemporanea - anche su tutte le piattaforme Fm, Dab, in televisione e in streaming sui siti e sulle App delle radio - l’Inno di Mameli e tre canzoni, che hanno fatto la storia della musica nazionale.
E d'altronde "Amo la radio perché arriva dalla gente, entra nelle case e ci parla direttamente...". In questi giorni, nei quali la maggioranza degli italiani trascorre necessariamente le giornate in casa, la radio si conferma un mezzo potente, "vicino" e ascoltatissimo, di informazione, di compagnia e anche di conforto.
Si sono impennati gli ascolti di notiziari, di approfondimenti ed in genere di contenuti informativi sul tema "coronavirus", ma è alta anche l'audience di prodotti non concentrati sulle "news", di intrattenimento, musicale e no. Una comprensibile reazione psicologica alle "bad news" di questi giorni, che porta gli ascoltatori ad oscillare tra la consultazione anche compulsiva di informazioni e aggiornamenti e la necessità di "staccare", di recuperare leggerezza.
"Fronteggiamo questo periodo difficile, di incertezza, a tratti di angoscia, trasmettendo insieme ai notiziari anche molti elementi di fiducia, di svago e alimentando ancora di più il contatto diretto con i nostri ascoltatori", conferma Devis Maidò, 39 anni, giornalista e speaker, direttore della testata giornalistica di Radio Manila, storica emittente torinese, nata nel 1976, di proprietà del Gruppo Bellerate di Alpignano.
Mediamente ogni giorno almeno 35 milioni di italiani si sintonizzano su qualche radio e mediamente ogni quarto d'ora ci sono 6 milioni di italiani in ascolto. A livello nazionale Rtl 102.5 resta in testa alla classifica delle radio più ascoltate, seguita da Rds, Deejay, Radio Italia, Radio 105 e Radio 1 Rai. In Piemonte è Radio Manila a guidare la classifica delle radio locali, con 165.000 ascoltatori giornalieri.
"Manilosi", questo il termine cordiale per designare gli ascoltatori, "che in questi giorni continuano a interloquire con noi, inviandoci moltissimi messaggi e raccontandoci come trascorrono le loro giornate - spiega il direttore Maidò - Lavoriamo in diretta, con i colleghi Alis D’Amico, Barbara Cannone, Davide Pomponi, Federico Sartore, Roberto Mare e Roberta Mucchi, sia da casa sia dallo studio, cercando di dare un segnale di vicinanza, che si rivela essenziale per quello spirito di comunità che la radio ha creato e crea".
L'Unesco, nel presentare la Giornata Mondiale della Radio (la prossima, la nona, sarà sabato 13 febbraio 2021), sottolinea come “a livello globale la radio rimane il mezzo maggiormente utilizzato. Questa capacità unica di raggiungere il pubblico più vasto significa che la radio può plasmare l’esperienza della diversità della società, rappresentare un’arena in cui tutte le voci possono parlare, essere rappresentate e ascoltate”.
Di certo la radio non ha mai temuto la diversità e il cambiamento, adeguandosi nel tempo ad ogni "device", da "Radio Londra" ai podcast fruiti “on demand”, passando per le autoradio, resistendo alla televisione e al web. I "millennials" ascoltano regolarmente la radio, soprattutto online (52%) o dallo smartphone (48%): intrattiene, strappa una risata, è fonte autorevole tanto per le informazioni quanto per scoprire le hit del momento.
"In questo frangente abbiamo adattato il palinsesto per offrire una panoramica calibrata, con musica, intrattenimento, informazione e iniziative per sensibilizzare la popolazione a rispettare le ordinanze governative e contenere il contagio - conclude Devis Maidò -. E in questo periodo sento ancora di più la responsabilità ma anche la gratificazione di essere in diretta, di portare nelle case le notizie, necessarie, ma anche una parola buona o una canzone d'amore".