Nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, mercoledì 25 novembre, un gruppo di femministe appartenente al gruppo “Non Una di Meno - Torino” ha effettuato un duplice attacco a Torino contro la "Casa dei Giornalisti", Palazzo Ceriana Mayneri, in corso Stati Uniti 27, che ospita la sede dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, l’Associazione Stampa Subalpina e le istituzioni previdenziali della categoria, e contro la sede Rai di via Verdi.
I manifestanti hanno prima “bombardato" di mail le redazioni di alcuni quotidiani locali e nazionali, per poi dare vita a una protesta fisica, che ha visto una decina di persone spargere vernice rosa in via Verdi e in corso Stati Uniti e lasciare per terra alcuni volantini.
Dopo gli attacchi di matrice anarchica effettuati il giorno precedente alle redazioni della Stampa e della Repubblica di Torino, quello alla Casa dei giornalisti e alla Rai "è un altro segnale contro la libera e corretta informazione per intimidirla - ha sottolineato Alberto Sinigaglia, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte - Gesti violenti nella Giornata contro la violenza sulle donne sono ancora più assurdi e deprecabili. Derivano da un’ignoranza supponente e becera purtroppo diffusa e pericolosa".
L'associazione GiULiA, acronimo di GIornaliste Unite LIbere Autonome, ha condannato l'azione e prso le distanze. Questo il comunicato: "GIULIA Giornaliste da quasi dieci anni è impegnata perché i media adottino un linguaggio che rispetti la dignità delle donne, in nome dell'impegno costituzionale a cui siamo legate e di una libertà di stampa che va valorizzata anche nei contenuti. Ed è proprio in nome di questa libertà perché cittadine e cittadini siano correttamente informati che GIULIA Giornaliste respinge e condanna le azioni da parte di frange movimentiste che hanno attaccato la sede di Repubblica, di La Stampa e dell'Ordine dei Giornalisti del Piemonte, imbrattandole di vernice rosa, mentre veniva scatenata una vera mail bombing contro le giornaliste e i giornalisti. A obbligarci a una nettissima presa di distanze il fatto che sia nei "blitz" che nelle mail viene richiamato il "Manifesto di Venezia", il decalogo promosso anche da GIULIA insieme alla Commissione Pari Opportunità della FNSI, all'USIGRAI e al Sindacato veneto dei giornalisti, e firmato da oltre mille colleghe e colleghi, di cui evidentemente non si è capita la sostanza vera: il rispetto. Rispetto delle donne. Rispetto dell'informazione".