Nove anni fa, proprio come oggi, il 23 ottobre, a soli 55 anni d'età, è morta Vera Schiavazzi, lasciando un vuoto evidente non soltanto in chi l'ha conosciuta ma anche nel panorama giornalistico piemontese.
Chi era Vera? Giornalista di Repubblica, cronista tenace e sensibile, sindacalista, prima direttrice del Master in giornalismo di Torino, valdese, e molto, molto di più.
A Vera Schiavazzi è dedicato il Premio voluto dagli Ex Allievi del Master, organizzato dal Centro studi Pestelli e inserito nelle giornate del Premio Morrione a Torino.
L'appuntamento è per domani, giovedì 24 ottobre, dalle 17,30 alle 19,30, alla "Fabbrica delle E", in corso Trapani 91/b, a Torino, per un incontro su "Giornalismo e partecipazione", aperto a tutti e valido per la formazione giornalistica (2 crediti), e per la consegna del Premio Schiavazzi.
GIORNALISMO E PARTECIPAZIONE
Dove passa il confine che separa l’essere giornalista che racconta dall’essere parte di una storia? Dove si colloca la linea di demarcazione fra il retroterra culturale, etico, emotivo del cronista che assiste e documenta un fatto e l'indispensabile distacco e oggettività nel raccontarlo? Sono domande che negli ultimi anni la sempre più ampia disintermediazione delle notizie da un lato, e dall’altro la sempre maggiore difficoltà nel verificare le notizie nel caos delle fonti, hanno riportato al centro della riflessione sul senso del giornalismo oggi.
Proprio per questo il tema “Giornalismo e partecipazione” è stato scelto come tema della settima edizione del Premio giornalistico Vera Schiavazzi, destinato al miglior elaborato - testo, video, audio, webdoc, podcast - realizzato da studenti ed ex studenti under 35 dei master universitari di giornalismo riconosciuti dall’Ordine e che verrà consegnato al termine del dibattito.
Un dibattito promosso dall' Ordine dei Giornalisti del Piemonte, in collaborazione con il Centro per il Giornalismo Pestelli e il Master di Giornalismo “Giorgio Bocca” dell’Università degli Studi di Torino.
L'appuntamento, aperto a tutti e valido per la formazione giornalistica (2 crediti), è per domani, giovedì 24 ottobre, dalle 17,30 alle 19,30, alla "Fabbrica delle E", in corso Trapani 91/b, a Torino.
Intervengono:
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Alessia Cerantola, giornalista
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Giorgio Levi, presidente Centro Pestelli per il Giornalismo
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Simonetta Rho, giornalista
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Silvia Garbarino, segretaria Associazione Stampa Subalpina
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Alessandra Comazzi, giornalista, critica televisiva
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Stefano Parola, giornalista, Repubblica Torino
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Stefano Tallia, presidente Ordine dei Giornalisti del Piemonte
"TIN BOTA, ROMAGNA"
Con il reportage “Tin bota Romagna – Storie dall’alluvione” Maria Letizia Camparsi ha vinto il Premio Schiavazzi, che sarà consegnato domani, giovedì 24 ottobre, in chiusura del corso di formazione, alla "Fabbrica delle E", in corso Trapani 91/b, a Torino.
Maria Letizia Camparsi, 28 anni, nata a Verona, ha studiato Lettere Moderne all’Università di Bologna e ha frequentato l’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino, dove ha svolto il praticantato. Giornalista della San Marino RTV, collabora con il Fatto Quotidiano ed ha fatto esperienza nelle redazioni di Repubblica e Radio Capital.
La Giuria del Premio Schiavazzi, sotto la presidenza di Simonetta Rho e composta da Alma Toppino, Mario Baudino, Dario Corradino, Claudio Geymonat, Gian Mario Gillio, Stefano Tallia, Federica Frola, Stefano Tallia, Iacopo Ricca all’unanimità ha decretato vincitrice Maria Letizia Camparsi con il reportage “Tin bota Romagna – Storie dall’alluvione”, trasmesso da RTV San Marino Tv, ed ha assegnato anche due menzioni speciali:
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a Erika Sità e Pietro Forti per “Podcast 80 anni di Resistenza, quando la montagna umbra difese i partigiani”
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e ad Alessandro Vinci per l'intervista alla calciatrice Nadia Nadim, fuggita dall'Afghanistan, “Sono scappata, mi sentivo persa: lo sport è il mio luogo sicuro”, pubblicata sul Corriere della Sera.