Ecco il documento approvato (con 10 sì, 2 no e 2 astenuti) dalla Giunta della Fnsi e dai rappresentanti delle Associazioni regionali nella riunione del 22 novembre 2005:
“La Giunta della Federazione della Stampa, riunita con i rappresentanti delle Associazioni Regionali, ha confermato di condividere le scelte e la strategia nella conduzione delle vertenze contrattuali e la linea di mobilitazione e di lotta collettivamente decise ed attuate.
La Giunta della Fnsi e la Consulta delle AARRSS si dissociano dalle prese di posizione di alcuni dirigenti sindacali che hanno pubblicamente criticato la conduzione dei negoziati.
Il Sindacato dei Giornalisti è impegnato in una durissima vicenda contrattuale che vede le controparti assumere atteggiamenti aggressivi e tendenti a delegittimare lo stesso diritto alla contrattazione, i diritti dei giornalisti, qualunque prospettiva di tutela minima dei collaboratori e dei precari.
La scelta della Fnsi di accettare la proposta di un accordo biennale non poteva che essere fatta ponendo la richiesta di precise garanzie sul precariato e l’applicazione della legge 30. E’ stata la Fieg a ritirare la proposta di biennale non accettando le condizioni da noi poste e rinunciando ad ogni ipotesi di mediazione sui punti controversi.
La categoria conosce bene la posta in gioco, e per questo ha attuato finora almeno cinque giorni di sciopero con enormi sacrifici e difficoltà, subendo i tentativi degli editori di far uscire testati dequalificate utilizzando colleghi con contratti a termine, precari o stagisti.
In questa situazione occorre un impegno straordinario di tutti i dirigenti della Fnsi, delle Associazioni e di tutte le strutture del Sindacato per la riuscita delle nuove iniziative di lotta già decise dalla Giunta ed è indispensabile una grande unità di tutto il Sindacato per respingere il tentativo di minarne la credibilità ed il ruolo nazionale, territoriale e nelle redazioni.
La Giunta della Fnsi e la Consulta delle Associazioni Regionali si augurano che tutti i giornalisti comprendano la grande difficoltà del momento e sostengano con determinazione la posizione del loro sindacato tesa a tutelarne la dignità professionale, la qualità di vita e di lavoro della categoria”.