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29/11/2005

Lotta al precariato, l'Ordine al fianco della Fnsi

Giudicate "stupefacenti" le affermazioni della Federazione degli editori dopo la rottura delle trattative per il contratto

Netta presa di posizione dell'Ordine nazionale dei giornalisti contro la Federazione degli editori che aveva attribuito ai corsi di giornalismo e ai riconoscimenti d'ufficio dell'avvenuto praticandato la responsabilità di aver aggravato il fenomeno del precariato. Ecco la nota diffuda in data 29 novembre 2005 dal Comitato esecutivo dell'Ordine nazionale dei giornalisti: 
“II lungo comunicato diffuso dalla Federazione degli editori dopo la nuova rottura delle trattative sul rinnovo del Contratto nazionale di lavoro contiene, affermazioni a dir poco stupefacenti a proposito dell'Ordine dei giornalisti e del modo in cui decide i riconoscimenti del praticantato per accedere all'esame di idoneità professionale. Gli editori sostengono che il precariato nei giornali, uno dei temi più caldi nella vertenza con la Fnsi, sarebbe alimentato dalle scuole di giornalismo e dai troppi riconoscimenti del cosiddetto praticantato d'ufficio. È singolare che gli editori vedano nelle scuole di giornalismo strumenti di alimentazione del precariato piuttosto che strutture finalizzate a formare giornalisti più preparati e capaci di garantire un salto di qualità nell'informazione. È sorprendente che gli editori individuino nel cosiddetto praticantato d'ufficio previsto dalle leggi dello Stato per coloro che sono da anni giornalisti di fatto e ai quali viene rifiutata dai direttori responsabili la certificazione di compiuta pratica, l'altro canale che amplia il precariato. Se gli editori guardassero all'interno delle proprie aziende, si accorgerebbero che il precariato è alimentato da essi stessi o dai loro manager allo scopo di avere forza lavoro mal pagata e più facilmente ricattabile, come dimostrano quei giornali che escono nei giorni di sciopero proprio ricorrendo massicciamente al lavoro precario. Con buona pace di ogni discorso sulla qualità dell'informazione, presupposto essenziale di buona salute dei giornali. Il riconoscimento del praticantato a chi ne ha diritto non alimenta il precariato, ma offre ai precari da altri creati e alimentati un titolo professionale che è un elemento in più per uscire dalla propria condizione. Anche per questa ragione l'Ordine dei giornalisti condivide la scelta della Fnsi di porre al centro della propria piattaforma rivendicativa il tema del  precariato ed è al fianco del sindacato dei giornalisti nelle nuove iniziative di lotta”.

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