Si è tenuta, a Ferrara, la tradizionale Assemblea nazionale della componente di “Autonomia e Solidarietà”, la principale forza di maggioranza della Fnsi e parte importante del governo di tutti gli organismi di categoria. Il dibattito ha affrontato tutti i temi più importanti che stanno di fronte alla categoria dei giornalisti. Nel corso della discussione sono intervenuti 36 colleghi e tra questi tutti i principali esponenti degli enti di categoria che fanno riferimento alla componente
CONTRATTI
L’Assemblea sottolinea la gravità della situazione che si è determinata per responsabilità degli editori della Fieg. La pervicace volontà degli editori di colpire a morte la contrattazione nazionale della categoria, di stravolgerne le regole, di indebolire fortemente il sindacato e attraverso questo obiettivo colpire l’autonomia professionale dei giornalisti ha avuto fin qui una risposta ferma ed unitaria, testimoniata dal successo delle otto giornate di sciopero finora programmate.
Il giornalismo italiano non può accettare che l’attuale blocco della trattativa contrattuale si protragga ancora a lungo.
Occorre, come ha chiesto la Fnsi, che il governo ponga gli editori di fronte alle loro responsabilità sociali. La Fieg ha presentato al governo un pacchetto di richieste, alcune delle quali sono anche condivisibili, Tuttavia, gli editori italiani non possono chiedere che un fiume di denaro prenda la strada delle loro aziende e intanto operare una surrettizia riduzione del costo del lavoro attraverso il blocco del contratto, l’uso dei lavoratori precari e un trattamento risibile al lavoro autonomo per di più lasciato senza regole e tutele certe. La componente ha ribadito la centralità del problema del precariato nell’attuale vertenza contrattuale e ha inoltre sollecitato a tener presenti le questioni poste dalla convergenza tecnologica dei mezzi di comunicazione e dalle relative conseguenze in materia di rapporti di lavoro.
La trattativa deve avviarsi senza pregiudiziali e produrre ragionevoli compromessi.
Per quanto riguarda la definizione del profilo professionale dei giornalisti addetti stampa pubblici urge aprire la trattativa sull’ipotesi di testo che la Fnsi, d’intesa con un numero significativo di sindacati autonomi, ha già presentato all’Agenzia per la negoziazione contrattuale nel Pubblico impiego (Aran).
In questo caso la responsabilità del governo è diretta e decisiva per indurre l’Aran a convocare i necessari incontri. Il permanere di una posizione di indisponibilità da parte di Cgil, Cisl e Uil non può impedire la realizzazione di quanto previsto da una legge dello Stato che ormai risale a 6 anni fa, ma le cui previsioni restano pienamente valide. Le grandi Confederazioni sindacali debbono comprendere che la loro è una posizione sterile che occorre superare nell’interesse più generale dei lavoratori.
Del resto la disponibilità del sindacato dei giornalisti al confronto con le Confederazioni per individuare una strada comune su questo tema è sempre stata totale.
DEONTOLOGIA
I giornalisti italiani si trovano di fronte a vicende che ne mettono fortemente in discussione la credibilità. E’ necessario che tutti gli organismi della categoria facciano la loro parte. E’ necessario che ciò che in queste vicende – scaturite da varie intercettazioni telefoniche che è stato giusto pubblicare – ciò che è deontologicamente rilevante venga esaminato dall’Ordine professione in tutte le sue articolazioni. E’ così, con la trasparenza dei procedimenti, che si opera in modo effettivamente garantista verso i colleghi e la pubblica opinione.
Su questo tema occorrerà intensificare l’attenzione ed operare un approfondimento per rendere più efficaci le regole deontologiche che la stessa categoria si è data.
RIFORMA DELL’ACCESSO
L’Assemblea di “Autonomia e Solidarietà” ritiene il tema della definizione di meccanismi certi ed univoci per l’accesso alla professione giornalistica una delle priorità a cui è di fronte la categoria. La riforma della legge istitutiva dell’Ordine è ormai ineludibile: gravi sono le responsabilità della classe politica che da anni non affronta un problema che riguarda un settore importante per la qualità della democrazia come è quello dell’informazione.
L’Assemblea di “A. e S.” ribadisce la validità della scelta, compiuta anni fa, di praticare vie che consentissero contemporaneamente di elevare la preparazione culturale dei nuovi colleghi e nel contempo di sottrarre la scelta stessa di poter praticare la professione giornalistica alla totale discrezionalità degli editori.
Alla luce delle enormi difficoltà che caratterizzano il mercato del lavoro giornalistico, sul quale preme una quota rilevante di inoccupazione intellettuale oltre ad un numero altrettanto rilevante di disoccupati e precari, “Autonomia e Solidarietà” ritiene urgente un confronto approfondito tra tutti gli organismi di categoria dei giornalisti italiani, confronto dal quale devono scaturire scelte in grado di attenuare quanto più possibile l’attuale confusione e disagio.
I temi della deontologia e dell’accesso alla professione dovranno essere gli elementi dominanti della campagna elettorale delle elezioni per il rinnovo degli organi di governo dell’Ordine dei giornalisti che si svolgeranno tra un anno circa.
IL NUOVO COORDINAMENTO
L’Assemblea ha ringraziato il collega Roberto Seghetti per il lavoro svolto e preso atto delle sue dimissioni da Coordinatore nazionale conseguenti ai nuovi impegnativi ruoli professionali.
L’Assemblea nazionale di “Autonomia e Solidarietà” ha indicato per il ruolo di Coordinatore il collega Giovanni Rossi, segretario generale aggiunto della Fnsi, a cui si affianca un Coordinamento nazionale composto dai colleghi Carlo Bartoli, Maurizio Blasi, Beppe Ceccato, Ignazio Ingrao e Stefano Tallia (vicesegretario della Subalpina).