La Giunta della Federazione della Stampa ha deciso all’unanimità di proporre ai giornalisti della carta stampata e delle agenzie di informazione e del web una settimana di sciopero consecutivo prima della festività natalizie e senza alcun preavviso. La decisione definitiva su questa durissima azione di lotta, la prima del genere nella storia del Sindacato dei giornalisti, sarà presa nel corso di una grande assemblea nazionale di tutte le strutture del sindacato, dei comitati e fiduciari di redazione, del Consiglio Nazionale e della Commissione Contratto, che si svolgerà a Roma nella prima quindicina di novembre ed alla quale sono invitati tutti gli organismi della Associazioni Regionali di Stampa, dell’Inpgi, della Casagit, del Fondo di Previdenza Complementare e il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.
Le giornaliste e i giornalisti dell’emittenza radiotelevisiva nazionale, pubblica e privata, che stanno completando con successo le 48 ore di sciopero proclamate, parteciperanno alla settimana di black out dell’informazione rispettando la legge di regolamentazione delle agitazioni nel servizio pubblico della Rai, scioperando nei primi due giorni insieme alla carta stampata e successivamente per i rimanenti giorni secondo le modalità e i tempi previsti dalla legge.
Martedì prossimo 31 ottobre si riunirà nuovamente la Giunta Federale e, per la prima volta, un gruppo di lavoro allargato della Giunta stessa e delle Associazioni Regionali, insieme a tutte le componenti del Sindacato, per decidere altre forme di mobilitazione e di lotta, a livello territoriale e aziendale, in aggiunta alla settimana di scioperi consecutivi, che rendano difficile la normale produttività delle redazioni nei prossimi mesi.
Il gruppo di lavoro ha anche il compito di discutere l’organizzazione di una manifestazione nazionale dei giornalisti a Roma finanziata con il Fondo di solidarietà e di resistenza della categoria.
Assemblee di gruppo o di testata saranno organizzate, anche a livello regionale e interregionale, d’intesa con le Associazioni Regionali di Stampa.
Nei prossimi giorni la Giunta della Federazione deciderà se estendere la dura protesta alle colleghe e ai colleghi che lavorano negli uffici stampa della pubblica amministrazione se non sarà aperto nei prossimi giorni l’annunciato, e sempre rinviato, tavolo ministeriale.
Il profondo disagio e la protesta dei giornalisti italiani costringe la Fnsi a proporre alle giornaliste e ai giornalisti, che hanno già attuato dodici giorni si sciopero, un eccezionale sacrificio per difendere il diritto all’autonomia, alle tutele ed a uno stipendio dignitoso sia per i giornalisti dipendenti sia per le migliaia di collaboratori sfruttati e mal pagati. Gli editori, inoltre, stanno conducendo una sempre più esplicita campagna contro l’autonomia e la solidità finanziaria dell’Istituto di Previdenza di categoria, l’Inpgi, cercando di ottenerne il controllo per bloccare l’attività di ispezione e di vigilanza sulle violazioni contributive di molte aziende editoriali.
L’obiettivo della protesta è di ottenere dalla Fieg un serio tavolo di negoziato su tutti i temi in discussione, tavolo finora ossessivamente negato dalla Fieg nonostante le ripetute e sincere manifestazioni di disponibilità del sindacato a discutere tutti gli aspetti dello scontro.
La Fnsi ha confermato più volte questa volontà di trattativa senza pregiudiziali al Ministro del Lavoro Cesare Damiano che ha assunto una positiva iniziativa per cercare di convincere gli editori a cambiare posizione. Il Governo, nell’attuale fase del mondo della comunicazione del nostro Paese ha la responsabilità non solo di creare le condizioni per un confronto sereno tra editori e giornalisti, ma anche di assicurare prospettive certe di sviluppo e di innovazione al mondo della comunicazione, in una prospettiva di aumento del pluralismo e di equilibrio nella distribuzione delle risorse. La Fnsi segue con attenzione le annunciate iniziative legislative della Presidenza del Consiglio e del Ministero della Comunicazione ed esprime preoccupazione per possibili tagli alle provvidenze per l’editoria e per le scelte relative al ruolo del servizio pubblico della Rai in un sistema della comunicazione (carta stampata, televisioni, radio, web) che garantisca a tutti i soggetti, grandi e piccoli, vere opportunità di sviluppo.
Obiettivi e valori solennemente affermati dal Presidente della Repubblica, interprete della Costituzione e garante dei diritti dei cittadini. La Fnsi si rammarica di essere costretta a proporre una nuova e massiccia tornata di scioperi che farebbe mancare per molti giorni l’informazione all’opinione pubblica, ma la strada della protesta è l’unica che può consentire la ripresa del dialogo.
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