Cari colleghi,
l’Esecutivo della Subalpina ha chiesto a questo Collegio di «intervenire nei confronti dei colleghi iscritti al sindacato che hanno lavorato nei giorni di sciopero, violando lo Statuto federale». Non per la prima volta si verifica che l’uscita di alcune testate venga garantita da giornalisti che scelgono di non scioperare. Abbiamo già interessato della questione i Cdr dei giornali coinvolti. Ricordiamo che l’articolo 26 dello Statuto della Fnsi prevede espressamente la sanzione fino all’espulsione per coloro che non partecipano agli scioperi indetti a sostegno della piattaforma per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro.
Sarebbe però ipocrita cavarsela sanzionando gli iscritti delle testate che sono andate in edicola. Più spesso infatti, soprattutto nelle redazioni numerose, la mancata adesione allo sciopero viene nascosta da giornate di corta o addirittura da ferie nella certezza che, comunque, la mancata uscita del giornale salverà la coscienza e la busta paga. Per paradosso, i furbetti dello sciopero sono sovente i più garantiti, sia in termini di diritto sia nel reddito, per cui accade che chi avrebbe meno da temere rinuncia a scioperare e magari si scandalizza se nelle redazioni minori, dove l’editore è intransigente e lo stipendio è magro, qualcuno sceglie di andare a lavorare e il giornale finisce in edicola.
Il Collegio dei Probiviri non vuole diventare la scorciatoia per risolvere problemi di politica sindacale. Per questo agiamo solo valutando casi specifici e non chiediamo a nessuno liste di proscrizione. Vorremmo che fosse chiaro, però, che l’adesione al sindacato è volontaria e che chi si iscrive accetta liberamente le regole dell’associazione. Compreso l’impegno a scioperare a sostegno del contratto della categoria. Non si aderisce alla Subalpina solo per usufruire dei suoi servizi.
Buon lavoro (e sciopero) a tutti.
Per il Collegio dei Probiviri
il presidente Paolo Griseri