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09/12/2006

Duemila cartoline per invitare De Benedetti al dialogo con la Fnsi

Sono state inviate dai colleghi del gruppo Espresso. “Nazione” e “Tirreno” si uniscono nella lotta. Preoccupazione per le sorti di “Unità” e “Secolo d’Italia”

Duemila cartoline con una vignetta di ElleKappa, raffigurante un giornalista in evidente difficoltà e con le pezze alle ginocchia, sono state inviate dai colleghi del gruppo Espresso-Repubblica-Finegil-Elemedia al proprio editore Carlo De Benedetti. Il giornalista raffigurato nel disegno implora: Parla con me. “De Benedetti potrebbe, se solo lo volesse - spiega il coordinamento dei Cdr del gruppo -, usare la sua autorevolezza in seno alla Fieg per contribuire a sbloccare una situazione che non ha precedenti nella storia della contrattazione nazionale”.
Intanto proseguono le iniziative di protesta. Oggi a Firenze è sfilato un autobus con a bordo alcuni colleghi che hanno sensibilizzato la cittadinanza sul problema del mancato dialogo con gli editori per il rinnovo del contratto. Sempre dalla Toscana presa di posizione comune dei Cdr di “Nazione” e “Tirreno” che non escludono, oltre alle iniziative proposte dalla Fnsi, un’ulteriore ondata di scioperi delle firme contemporanea ad entrambe le testate.
C’è invece preoccupazione per le sorti di due storici giornali di partito: “l’Unità” e il “Secolo d’Italia”. Il quotidiano fondato da Antonio Gramsci è ieri uscito senza le firme dei colleghi, che hanno avuto un incontro con la proprietà: “Abbiamo chiesto lumi, spiegazioni a direzione e presidente del cda per ricrederci sui nostri timori di dismissione e ridimensionamento del giornale, su cosa si può, si deve fare nel frattempo, ma siamo usciti da questo confronto così come siamo entrati: preoccupati, smarriti. La proprietà ha affidato ad una società la realizzazione di un piano industriale che vedrà la luce non prima della fine dell’inverno. Nel frattempo il quotidiano dallo scorso agosto in poi ha iniziato a perdere copie senza più recuperarle. Nel frattempo non vi è il benché minimo segnale di discontinuità, di supporto giornalistico al prodotto, di rilancio ideativo e progettuale in attesa della elaborazione e poi attuazione del piano industriale”.
Al “Secolo d’Italia” siamo già allo stato di crisi e alla cassa integrazione per dodici persone tra colleghi e poligrafici, prevista nel piano di ristrutturazione presentato da Alleanza nazionale. “Il progetto - informa una nota della proprietà - punta a un sostanziale rinnovamento del quotidiano, che nel 2007 sarà in edicola con un nuovo formato, una nuova grafica, l’introduzione del colore e si caratterizzerà con più nettezza come "secondo giornale" di approfondimento e interpretazione”. I colleghi hanno dichiarato di apprezzare lo sforzo della proprietà per il rinnovo del “Secolo”, ma trovano “ingiusto che ne debba pagare le spese la redazione” e hanno dato mandato al Cdr di fare tutto il possibile per salvaguardare i posti di lavoro.
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