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16/12/2006

Domani in sciopero tutto il Gruppo Espresso

Confermati gli appuntamenti di mobilitazione della prossima settimana: niente tg e gr lunedì e martedì, poi scioperi senza preavviso. La Fieg spaccata sulla tredicesima. La Fnsi sollecita il governo

Domani "Repubblica" non sarà nuovamente, per il secondo giorno consecutivo, in edicola. E non ci saranno neppure tutti gli altri quotdiani del Gruppo Espresso - Finegil, i cui colleghi hanno scioperato oggi. La Federazione nazionale della stampa per l'ennesima volta lancia un appello agli editori (che riportiamo sotto) e ribadisce la volontà di sedersi ad un tavolo, convocato dal governo, senza pregiudiziali. E' confermato lo sciopero dei colleghi di tv e radio per le intere giornate di lunedì 17 e martedì 18, oltre agli scioperi senza preavviso che saranno effettuati da tutta la categoria nella prossima settimana.

La Segreteria della Fnsi esprime piena solidarietà alle giornaliste ed ai giornalisti delle aziende editoriali che hanno deciso azioni di sciopero per protesta contro la trattenuta della quota delle astensioni nazionali dalla tredicesima mensilità.
Per queste ragioni, e per le difficili relazioni sindacali, oggi il quotidiano "la Repubblica" non è in edicola ed è previsto sempre per oggi uno sciopero nazionale dell'intero gruppo "l'Espresso". La circolare della Fieg relativa alle trattenute per gli scioperi, in verità, ha trovato applicazione soltanto in alcune aziende che hanno assunto una posizione oltranzista non solo nei confronti della vertenza contrattuale con la Fnsi, ma anche verso i propri comitati e i fiduciari di redazione. Una situazione che divide oggettivamente il fronte degli editori (una maggioranza che non ha applicato la circolare Fieg e una minoranza che lo ha fatto) e che rischia di devastare il settore dell'editoria quotidiana e periodica e più in generale il sistema della comunicazione italiana. Una responsabilità che pesa sugli editori più "duri" ma anche sulla stessa Fieg che mantiene una posizione di netta chiusura. L'unica strada possibile è, a questo punto, l'avvio del negoziato contrattuale (finora negato dalla Fieg) su tutti i punti delle due piattaforme e sulla previdenza dell'Inpgi, la ripresa del dialogo nelle aziende ed a livello nazionale, il rispetto delle regole e delle prassi consolidate. Lo scontro epocale a tutti i livelli non serve a nessuno e l'intero mondo dell'informazione paga le conseguenze della ostinazione di pochi. La Fnsi conferma lo sciopero dei giornalisti delle televisioni e delle radio di lunedì e martedì e le giornate di sciopero senza preavviso negli altri settori quotidiani. Il Governo deve fare la sua parte fino in fondo convocando i tavoli di confronto annunciati dal ministro del Lavoro e dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Editoria. La Fnsi vi parteciperà senza pregiudiziali e con spirito costruttivo.
Fnsi
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