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26/12/2006

I GIORNALI TORNANO NELLE EDICOLE

E' ripreso il lavoro anche dei colleghi di agenzie e di siti web. La Fnsi soddisfatta per la massiccia adesione allo sciopero rincara la dose contro la Fieg mentre il ministro Damiano rilancia per un'azione del governo. C'è anche chi non ha scioperato: a Palermo sfiduciato il direttore del 'Giornale di Sicilia', mentre per 'E Polis' Grauso si difende: "Io voglio l'accordo". La Rai apre le trattative per l'integrativo aziendale

Per il sindacato dei giornalisti si è trattato della "più convincente risposta alla chiusura degli editori". La partecipazione agli scioperi che hanno tenuto i giornali fuori dalle edicole per cinque giorni (comprese le feste natalizie), oltre a bloccare gli uffici stampa e ad oscurare agenzie e siti web d'informazione, ha superato il 90 per cento nella stragrande maggioranza delle aziende. La Fnsi attacca duramente "quegli editori che, come Nicola Grauso di 'E Polis', violano il contratto e istigano a non scioperare", con una stoccata anche per 'il manifesto', perchè "nessuna deroga, a nessun titolo, è stata concessa e tutte le redazione avrebbero dovuto partecipare a tutti e tre i giorni di sciopero, comprese quelle di giornali edite in cooperative". Il quotidiano comunista di via Tomacelli ha scioperato per un solo giorno, mentre Grauso si difende: "Il nostro giornale è uscito da pochissimo e ci sono precedenti storici che hanno consentito anche ad altre testate, al loro esordio, di essere in edicola durante gli scioperi, inoltre condivido all'80 per cento la protesta della categoria e intravedo spazi per una definizione dell'accordo, quindi non vedo i motivi per non pubblicare il giornale". A Palermo intanto è guerra tra redazione e direzione al 'Giornale di Sicilia': l'assemblea dei redattori ha approvato un documento che sfiducia i vertici (il direttore è Antonio Ardizzone, il condirettore responsabile è Giovanni Pepi), rei di aver fatto uscire il giornale nei tre giorni di sciopero con il lavoro di diciotto persone a fronte di un organico di sessanta redattori. Sugli editori il presidente della Fnsi, Franco Siddi, avverte che stanno "cercando la rottura assoluta", mentre il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, accusa la Fieg senza giri di parole in un'intervista al Tg3: "Gli editori hanno fatto fallire i nostri tentativi di mediazione, ora il governo deve passare alla fase delle decisioni". Buone notizie, invece, arrivano dalla Rai. I vertici di viale Mazzini si sono resi disponibili per discutere con l'Usigrai il rinnovo del patto integrativo aziendale, "senza pregiudicare le scelte e la condotta della Fieg sul piano della vertenza nazionale". Il presidente della Fieg, Boris Biancheri, si legge in un comunicato della Rai, ha preso atto di questa decisione.

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