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06/01/2007

E’ già polemica sul rientro di Biagi in Rai

‘Libero’ di Feltri attacca sul compenso che l’azienda darebbe al decano del giornalismo italiano, ma il coautore del programma Loris Mazzetti getta acqua sul fuoco

Il nuovo contratto di Enzo Biagi con la Rai, quello che riporterà il giornalista da aprile sugli schermi di Raitre a cinque anni dall'editto bulgaro di Berlusconi e dal divorzio da Viale Mazzini, fa già discutere. Secondo il quotidiano 'Libero' - che oggi apre proprio con il caso Biagi - l'ex conduttore del 'Fatto' percepirà "un milione di euro per due anni, ovvero 500 mila euro l'anno", per un accordo che lo vedrà impegnato da aprile in prime time con una puntata alla settimana di 50 minuti, il lunedì. In totale, sempre secondo il quotidiano diretto da Vittorio Feltri, dovrebbe trattarsi di quattro cicli di prime serate, della durata di due mesi per ogni ciclo per un totale, alla fine dei due anni di contratto, di una trentina di appuntamenti. "Di cifre non parlo perché non ho ancora visto il contratto", dice Loris Mazzetti, collaboratore storico di Biagi e coautore del nuovo programma "per il quale - spiega - cominceremo a lavorare dalla prossima settimana". "Posso però dire - precisa Mazzetti - che, visto il valore aggiunto che il ritorno di Enzo Biagi darà alla Rai, le cifre di cui si parla mi sembrano nettamente sotto la media, se paragonate a quanto percepiscono gli altri conduttori legati alla Rai da accordi in esclusiva. Anche perché i contratti vanno letti soprattutto nelle clausole: e la cifra che avrà Biagi è onnicomprensiva", cioé destinata a coprire anche eventuali puntate aggiuntive nonché la cessione di tutti i diritti. Mazzetti torna anche sulla 'liquidazione' da circa 1,5 milioni di euro ricevuta da Biagi quando lasciò la Rai nel 2003 e citata oggi da 'Libero': "Lo abbiamo già raccontato nel libro 'Era ieri': i soldi che Biagi percepì allora non furono una liquidazione per il suo rapporto con la Rai, ma una transazione con cui la Rai impedì a Biagi di portarla in tribunale, dal momento che aveva minacciato di fare causa chiedendo i danni biologici e morali. Con l'avvocato Trifirò fu trovata una soluzione che Biagi condivise e firmò. L'unica liquidazione - insiste Mazzetti - che Biagi abbia ricevuto dalla Rai risale al 1961, quando si dimise da direttore del telegiornale: allora era dipendente della Rai e percepì la cifra, ragguardevole per quei tempi, di poco più di un milione". Mazzetti ci tiene infine a ringraziare "la gola profonda della Rai" che ha suggerito al quotidiano di Feltri i contenuti del contratto di Biagi: "Per quanto riguarda la messa in onda del programma e i rapporti con il Tg3 ha detto la verità: siamo fieri e orgogliosi di fare come Raitre un programma con Biagi coprodotto insieme al Tg3".
Ansa
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