Agenti dei Servizi Segreti potranno violare la legge, usufruendo di una speciale causa di giustificazione, nei confronti dei media e dei giornalisti e più in generale nei confronti della libertà di informazione.
Il testo unificato della riforma dei Servizi di Sicurezza e della disciplina del segreto in discussione alla commissione Affari costituzionali della Camera, non contempla infatti i reati contro il diritto costituzionale all’informazione tra quelli comunque vietati al personale dei servizi di informazione e sicurezza e ai loro collaboratori. Recenti gravi episodi di violazione delle leggi, di intercettazioni e pedinamenti non legali, di indagini e di dossier nei confronti di alcuni giornalisti configurano un quadro pericoloso che la riforma deve impedire per garantire il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati e contrastare ogni forma di prevaricazione nei confronti dei media. Credo sia importante che le proposte di modifica del testo unificato avanzate da alcuni parlamentari nel senso da me auspicato, vengano recepite dal provvedimento. Una legge, peraltro, di grande rilievo istituzionale e che prevede molti aspetti condivisibili e importanti per la sicurezza del Paese.
Paolo Serventi Longhi
segretario generale Fnsi
Se ai servizi segreti si dà mano libera anche nel campo dell'informazione e si permette di calpestare il diritto-dovere di cronaca, il rischio di involuzione del sistema democratico è dietro l'angolo. Lo sottolinea l'Unione Nazionale Cronisti Italiani intervenendo sul testo della riforma dei servizi segreti. Secondo l'Unci il progetto di riforma appare in sintonia con la tendenza a prevaricare la stampa con una serie di iniziative legislative liberticide (la censura delle procure, le intercettazioni, ecc.) proprio in uno dei momenti più delicati per la vita e l'attività dei giornalisti senza contratto da oltre due anni e mezzo e sempre più isolati nella difesa della professionalità e della qualità dell'informazione.