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12/01/2007

Tfr, come non perdere l'1 per cento a carico dell'editore

I suggerimenti del consigliere generale dell'Inpgi Pino Nicotri: "Non aspettate la fine di gennaio per chiedere all'azienda"

Il consiglio generale dell'Inpgi tenuto il giorno 10 a Roma si è occupato per l'intero pomeriggio di quali indicazioni dare ai colleghi riguardo la nuova disciplina del Trattamento di fine rapporto (Tfr), relativa a quei nostri soldi conservati per legge dall'azienda fintanto che non li possiamo riscuotere come liquidazione. Dalla discussione e dai vari argomenti portati a supporto è emerso che la cosa migliore da fare è chiedere all'azienda il trasferimento dei soldi del Tfr al fondo della nostra pensione integrativa (Fondo di Previdenza Complementare di Giornalisti, in sigla Fpcgi) e che la richiesta vada presentata entro la fine del corrente mese di gennaio 2007. Per le domande successive a tale data i datori di lavoro perdono infatti l'obbligo di versare di tasca propria al fondo l'1 per cento dello stipendio dei dipendenti. Tale obbligo invece permane per i datori di lavoro i cui dipendenti chiedono il trasferimento in questione entro la fine del mese corrente. E' vero che la normativa ci dà sei mesi di tempo per decidere, ma è anche vero che chi decide negli altri cinque perde quell'1 per cento oggi a carico delle aziende.
Le domande vanno fatte compilando un apposito modulo che potete scaricare agevolmente dal sito http://www.fondogiornalisti.it.
Il sito ha vari link, ognuno per un argomento diverso, e sulla colonna di sinistra c'è anche il comodissimo link "domande e risposte". Tenete presente che il personale è numericamente ridotto all'osso, motivo per cui le risposte non sempre sono date a tamburo battente.
Il link a centro pagina della home page "Come destinare il Tfr alla Previdenza Complementare" è una utile guida pratica. Una volta cliccato questo link, sulla colonna di sinistra ne compaiono vari altri, compresi quelli che permettono di seguire anno per anno tutto ciò che ha riguardato il fondo a partire dalla normativa.
Le strategie di investimento del fondo pensione integrativa dei giornalisti sono di tre tipi tra loro diversi e ognuna di loro ha avuto in questi anni un suo rendimento, a volte strepitoso. Potete seguire i vari andamenti anno per anno, cliccando l'apposito link "Andamento Gestione" nella zona centrale della home page.
Non aspettate l'ultimo giorno di gennaio, perché ci sono aziende, come Repubblica, che fanno le buste paga già il 15 e quindi per le adesioni dopo questa data ci sono delle perdite di (si spera solo di) tempo.

Un paio di note ulteriori:

1) Per poter esercitare appieno i propri diritti è necessario essere iscritti al Fondo: dal primo gennaio di quest'anno - proprio in virtù delle nuove normative - si possono iscrivere anche i pubblicisti e i praticanti. I professionisti controllino comunque la propria posizione.

2) Cosa scegliere? La linea di demarcazione è tra aziende con più o meno di 50 dipendenti: se sono meno, si può anche lasciare il Tfr in azienda e non cambia niente rispetto al passato, soprattutto sé l'età della pensione è vicina. Per i giovani invece il consiglio è di aderire a un fondo per crearsi una pensione complementare.

Pino Nicotri
consigliere generale dell'Inpgi
[tratto da www.autonomiasolidarieta.it]
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