25/01/2007
Fnsi e Usigrai: Assurdo criminalizzare il progetto di riforma Rai
Il sindacato dei giornalisti interviene sulla polemica nata dalle parole dell'ex premier Berlusconi, che ha definito "criminale" il ddl Gentiloni, ricordando: "Il conflitto d'interessi non è ancora stato sanato"
Esprimeremo al ministro della Comunicazione, Paolo Gentiloni, le valutazioni del Sindacato dei giornalisti sul disegno di legge sull’assetto radiotelevisivo che porta il suo nome e sulle linee guida della riforma della Rai.
Appare però assurdo che si definisca criminale un progetto di riforma solo perché si pone il problema di realizzare finalmente una seria e liberale normativa antitrust che consenta lo sviluppo del pluralismo nel settore dell’informazione. Le proposte di Gentiloni, anche negli aspetti da approfondire, tendono giustamente a superare le distorsioni introdotte dalla legge Gasparri che continua a produrre effetti negativi sull’intero sistema privilegiando soltanto gli interessi economici e commerciali di un’azienda dell’ex capo del Governo. Siamo convinti che le aziende Fininvest debbano continuare a svilupparsi in un sistema più equilibrato, nel quale le risorse pubblicitarie siano ripartite più equamente consentendo a tutti i soggetti di essere presenti sul mercato dell’informazione. La Fnsi e l’Usigrai seguiranno con grande attenzione l’iter dei provvedimenti governativi, ma non possono accettare atteggiamenti pregiudizialmente denigratori che tendano a conservare una situazione della comunicazione nel nostro Paese che in questo momento continua ad essere malata, sia perché la legge Gasparri è ancora in vigore, sia perché il conflitto di interessi non è stato ancora sanato.
Paolo Serventi Longhi
segretario generale Fnsi
Carlo Verna
segretario Usigrai