Il segretario generale della Federazione nazionale della stampa, Paolo Serventi Longhi, giudica “scandalose le dichiarazioni del presidente dell'Autorità Antitrust Catricalà'”, sul ddl Gentiloni di riassetto del sistema tv, e in particolare sul tetto del 45 per cento agli introiti pubblicitari di ciascun operatore.
“Credo che in questo Paese - ha detto Serventi a margine di un convegno di Mediacoop sul pluralismo in tv - non si sia mai visto che un’autorità prevista dalla legge e nominata da governo e Parlamento intervenisse in maniera così pesante sull’attività di governo e Parlamento, addirittura con un giudizio liquidatorio di una parte importante di una proposta di riforma.
L'Autorità della concorrenza è intervenuta contro norme antitrust abolite dalla legge Gasparri, che il ministro Gentiloni vuole reintrodurre”.
Serventi ha ricordato di avere “qualche perplessità” sul ddl Gentiloni, “ma ritengo importante - ha sottolineato il segretario generale della Fnsi - che il governo abbia intrapreso un percorso che va nella direzione di ripristinare un minimo di pluralismo nel sistema. E quale soluzione è più giusta di intervenire sulle risorse di un sistema malato, squilibrato, in cui la pubblicità è controllata per oltre il 55 per cento dalla Rai e soprattutto da Mediaset? La Gasparri era una legge che andava nel senso del conflitto di interessi dell’allora premier. Credo che sia giusto che chi si batté contro la Gasparri - ha concluso Serventi - continui con determinazione a sostenere il pluralismo nella carta stampata, nella tv generalista, nel digitale, nella ripartizione delle frequenze e nella pubblicità”.
Ansa