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30/01/2007

La Regione Piemonte verso la piena applicazione della 150/2000

Un ddl è stato presentato dalla giunta Bresso. Nel documento distinzione tra informazione e comunicazione, sostegno all'editoria locale e contratto di servizio con la Rai per la sede di Torino, per la quale è richiesta a Roma più autonomia e parte del canone

Un ddl della Giunta della Regione Piemonte sull'informazione è stato presentato al Consiglio regionale per sostituire la legge 52 del 1990. Il ddl distingue tra comunicazione ed informazione e si prefigge di attuare la legge 150/2000 per gli uffici stampa di Giunta e Consiglio. Il ddl prevede interventi a sostegno delle imprese editoriali e sponsorizzazioni oltre ad occuparsi anche dei rapporti con la Rai. Il documento verrà ora discusso prima in commissione e poi in Consiglio. Pubblichiamo sotto il comunicato della Giunta regionale.


Promozione del pluralismo e della libertà di informazione mediante la qualificazione e valorizzazione delle iniziative editoriali esistenti in Piemonte, diffusione sempre più capillare dell'attività della Giunta e del Consiglio regionale in uno scenario caratterizzato dalla costante innovazione tecnologica, dalla digitalizzazione e dalla multimedialità sono i principi fondamentali a cui si ispira il disegno di legge sull'informazione e la comunicazione locale che la Giunta regionale ha approvato il 29 gennaio.
"Si tratta - puntualizza la presidente Mercedes Bresso - di dare attuazione ad una materia che la Costituzione assegna alla legislazione concorrente delle Regioni. Noi pensiamo di tradurre questa competenza cercando di imprimere una svolta che consiste nella creazione di un sistema integrato capace di sostenere il pluralismo informativo a livello locale, con particolare riguardo alle sperimentazioni che prestano attenzione all'integrazione sociale, alle pari opportunità ed alle minoranze etniche".
In collaborazione con gli enti locali e nel rispetto dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, la Regione intende così favorire la formazione di un sistema integrato delle comunicazioni di pubblica utilità, l'introduzione di innovazioni tecnologiche con investimenti nelle infrastrutture e con l'offerta di servizi che rendano possibile la condivisione e la convergenza multimediale dei prodotti editoriali, lo sviluppo equilibrato del mercato della comunicazione con strumenti flessibili di intervento e con provvedimenti di sostegno alle imprese editoriali piemontesi, la promozione di campagne di comunicazione su temi di grande rilevanza civile e sociale, la conoscenza del Piemonte e della sua identità a livello nazionale e internazionale, l'informazione e la comunicazione sull'Unione europea, la costante interazione comunicativa con i piemontesi all'estero, la sperimentazione di piattaforme e applicativi editoriali che consentano la massima accessibilità pubblica.
Il sostegno all'editoria locale viene previsto in diversi modi: agevolare il passaggio dall'analogico al digitale, favorire i progetti di aumento di occupazione giovanile e femminile e le iniziative volte a dare una dimensione europea alle notizie e ai servizi giornalistici locali, realizzare notiziari e servizi per non vedenti e non udenti, potenziare le reti distributive e i punti vendita dei prodotti editoriali di qualità, abbattere le tariffe postali, sostenere i sistemi di trasmissione radiotelevisiva via Internet, ricorrere al software a codice sorgente aperto, sopportare la costruzione di reti di emittenti su base regionale, assicurare la presenza dei giornali periodici sul web e il loro sviluppo in senso multimediale. Per l'attivazione di questi interventi, la Regione si avvale di diversi strumenti: convenzioni e contratti con le società di telecomunicazione, contributi in conto capitale e in conto interessi, garanzie sussidiarie a fronte di operazioni di finanziamento e locazione finanziaria, indizione di premi, borse di studio e stage per realizzare nuovi formati d'informazione e comunicazione, abbattimento dei costi concessionari.
Inoltre, il disegno di legge contempla che la Regione provvede a stipulare con la Rai un contratto di servizio pubblico che definisca la programmazione dei contenuti di ambito regionale previsti dal Testo Unico della radiotelevisione del 2000 e finora inattuati. A questo scopo, la Giunta potrà cercare intese con il ministero delle Comunicazioni per l'utilizzo di quota parte del canone di abbonamento corrisposto dai cittadini piemontesi. "Almeno 4-5 ore al giorno delle trasmissioni di Rai Tre - sostiene Bresso - devono essere dedicate all'informazione regionale mediante telegiornali e rubriche di approfondimento giornalistico. Vogliamo ampliare la copertura del segnale, dato che ancora oggi quello diffuso da Torino non arriva in un terzo del Piemonte". Secondo la presidente, "è l'inizio di una trattativa complessa che parte dalla Rai per estendersi al federalismo fiscale".
Infine, il disegno di legge norma le attività di comunicazione ed informazione istituzionale della regione, che devono informare i cittadini sulle norme approvate e sulle opportunità e servizi offerti dall'ente, programmare la distribuzione di pubblicità istituzionale, mantenere relazioni continuative con il tessuto associativo e le istituzioni (con particolare riferimento all'Unione europea e alle comunità piemontesi residenti all'estero), gestire le relazioni con i media, promuovere campagne di comunicazione sociale, sviluppare forme di marketing pubblico territoriale e di comunicazione dei grandi eventi.

Piemonte Informa
[http://www.regione.piemonte.it/piemonteinforma/scenari/2007/gennaio/infocom.htm]
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