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31/01/2007

Cairo, forse un nuovo quotidiano popolare dopo l'estate

L'editore di Alessandria ha affermato che "l'idea è in stand-by finchè non si trova un buon direttore". Il patròn del Torino Calcio ha ammesso il fallimento delle directories - "una piccola Waterloo, ma l'unica attività andata male in 11 anni" - ed ha elogiato le redazioni dei suoi giornali: "Siamo al secondo posto nei periodici grazie a giornalisti capaci"

"L'attività delle directories è stata poco produttiva, anzi una piccola Waterloo che non ci ha portato nulla di buono. Le directories sono state un passo falso, la prima attività andata male in 11 anni, ma ci siamo fermati nel momento giusto. Meglio rendersi conto in tempo senza eccedere in perdite che sbattere la testa al muro. D'altronde il settore è difficile, la congiuntura economica e la reazione di Seat Pagine Gialle hanno peggiorato le cose ed il piano era forse troppo ambizioso".
Lo ha affermato in risposta ad un socio durante l'assemblea il presidente di Cairo Communication, Urbano Cairo, che ha sottolineato il passo falso a fronte di una storia aziendale fatta di successi: "Sono 11 anni ormai che ho iniziato questa attività e abbiamo sempre fatto bene, costruendo un gruppo che da zero è arrivato ad una capitalizzazione di 370 milioni di euro ed è al secondo posto nei periodici, al quarto considerando i mensili. Nel 2000 dall'Ipo abbiamo raccolto 90 milioni ed ora abbiamo ancora in cassa 92 milioni, pur avendo cambiato faccia al gruppo con ricavi editoriali passati dal 15 per cento del 2000 a più della metà di oggi".
"Da zero abbiamo fatto qualcosa di buono, e questo è un punto di partenza per migliorare. Oggi tutti gli editori sono in crisi perchè hanno puntato più sui gadget che sui prodotti. Noi abbiamo puntato sulle testate: abbiamo avuto direttori capaci, capito la domanda di mercato, investito su redazioni capaci e puntato su un adeguata politica di prezzi. In un panorama di crisi siamo stati l'unica casa editrice con risultati notevoli".
"Spero che il 2007 sia un anno positivo per redditività. Sarà un anno dedicato alle attività editoriali esistenti, ad incrementare la redditività e l'efficienza, riducendo resi e costo della carta, e a valorizzare i settimanali incrementando la raccolta pubblicitaria tramite un aumento dei prezzi medi", ha continuato Cairo aggiungendo che sempre nel 2007 la società punterà anche ad aumentare la redditività della controllata Giorgio Mondadori, a sviluppare la raccolta pubblicitaria delle testate e de La7 e a lanciare nuovi prodotti, "ma eventualmente solo dopo l'estate, se c'e' un'idea buona".
Cairo, a margine dell'assemblea, ha negato la possibilità di lanciare un settimanale finanziario, mentre sulle ipotesi di un quotidiano popolare ha affermato che "il potenziale e lo spazio c'e', il progetto non è accantonato, ma neanche pronto: siamo comunque attenti e pronti ad eventuali opportunità. L'idea è giusta, ma in stand-by fino a che non si trova un buon direttore e poi si vedrà, dipende dal tempo".
Il presidente ha inoltre sostenuto che non vi sarà alcun riassetto organizzativo all'interno del gruppo, che, sull'arbitrato con Sky, "tutto dipende da quando verrà emesso il lodo" e che sul mercato, definito come classico, "vince chi ha idee nuove, progetti innovativi".
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