Un ddl positivo perché darà impulso al mercato e al pluralismo, permettendo che le risorse pubblicitarie, ora bloccate dal duopolio, si riversino anche sulla carta stampata. Mentre gli operatori tlc chiedono di accedere anche alle frequenze che il ddl libererà. Così gli editori, i giornalisti e gli operatori telefonici danno oggi il loro via libera al disegno di legge che guida la transizione al digitale in una serie di audizioni davanti alle commissioni Cultura e Trasporti della Camera.
Per il presidente della Fieg Boris Biancheri, ''questo ddl ha un'importanza straordinaria perché tocca una delle fonti importanti di ricavo per la carta stampata che è la pubblicità. E costituisce un progresso rispetto alla legge in vigore''. Per Biancheri, i punti positivi sono: ''la ridefinizione del Sic, l'inserimento delle telepromozioni nell'affollamento orario, il rafforzamento delle sanzioni Agcom e poi gli interventi per il riequilibrio del mercato pubblicitari''. Il presidente ha sottolineato che ''l'Italia è unico paese con divario così forte tra mercato pubblicitario tv e carta stampata: 55% rispetto al 35% della carta stampata. Solo in Portogallo c'è una situazione simile''. Ha quindi spiegato, contrariamente a quanto dichiarato fino ad oggi dalle tv, che il travaso delle risorse pubblicitarie dalla tv alla carta stampata ci sarà anche se a suo avviso ''il ddl Gentiloni non basta'' e serviranno altre norme, soprattutto per aiutare la distribuzione. E proprio oggi l'Antitrust annuncia di aprire un'indagine conoscitiva dedicata al settore editoriale, con particolare attenzione alla questione della distribuzione.
Messi da parte per un giorno i conflitti sul rinnovo del contratto nazionale, la Fnsi, rappresentata dal Presidente Franco Siddi e dal Segretario Generale Paolo Serventi Longhi, si ritrova oggi dalla stessa parte della Fieg nella difesa del settore schiacciato dal duopolio tv.
''Da anni - dice Serventi Longhi - il sindacato dei giornalisti chiede una riforma del settore radiotelevisivo. Ora chiediamo che le nuove regole tengano al centro la tutela e lo sviluppo del pluralismo dell'informazione''. Il segretario generale Fnsi si dice ''d'accordo sulle linee guida del progetto che prevede una ripartizione più equa delle risorse pubblicitarie'' e ''l'intervento legislativo - aggiunge - deve essere l'occasione per l'apertura di tutti i mercati: deve portare l'Italia fuori dal duopolio impedendone la riproposizione nel digitale terrestre''. La Fnsi chiede anche tempi veloci per il passaggio al digitale terrestre, tema su cui si concentrano gli interventi degli operatori tlc.
Per Vodafone, ''il disegno di legge in esame sembra porre le basi per un rafforzamento della concorrenza nel mercato. Uno snodo essenziale del progetto legislativo è rappresentato dalla prossima disponibilità di nuove risorse frequenziali destinate alla digitalizzazione e dalla successiva assegnazione in base ai principi comunitari di obiettività, trasparenza e non discriminazione. Preme sottolineare in particolare la necessità di politiche adeguate perché si possa realizzare un confronto ad armi pari fra piattaforme alternative''. H3g sostiene che serve ''definire un pacchetto di regole dedicate alla tv per operatori mobili'' e chiede anche di ''prendere in considerazione la possibilità di accedere ai contenuti privilegiati anche per gli operatori emergenti, cui dovrebbe essere riservata una tutela, una sorta di accesso privilegiato''. In generale dai gestori - ascoltati anche Wind e Fastweb - viene il sostegno ad una riforma che riporta le regole della concorrenza al centro del dibattito.
Elisabetta Stefanelli - Ansa