Il Gruppo Espresso ha chiuso il 2006 con un utile netto consolidato di 103,6 milioni, in calo rispetto ai 116,3 milioni dello scorso anno. I ricavi, si legge in una nota, si sono attestati a 1.102,6 milioni (+2,1%). Il risultato operativo invece è ammontato a 163,3 milioni (-8%), ma al netto dell`effetto delle agevolazioni sull`acquisto della carta di cui aveva beneficiato il gruppo nel 2005, si è attestato a 156,9 milioni (+0,8%) pari a un`incidenza sui ricavi superiore al 14%.
La posizione finanziaria netta è peggiorata attestandosi a -262,7 milioni da -252,6 milioni del 2005.
Il cda ha deliberato di proporre all'assemblea, convocata per il 18 aprile, la distribuzione di un dividendo di 0,16 euro per azione (+10%) per complessivi 67,7 milioni. Il dividendo sarà messo in pagamento il 26 aprile, contro stacco della cedola il 23 aprile.
I risultati, si legge nella nota, sono stati resi possibili dal miglioramento della redditività, conseguita nonostante la flessione dei prodotti opzionali. In particolare, l`aumento della pubblicità (+5,1% a 615,8 mln) e il buon andamento delle diffusioni (-1,6% a 458,9 mln) hanno consentito di migliorare l`incidenza sul fatturato del risultato operativo ante opzionali dal 10,8% all`11,3%, pur a fronte dell`incremento del prezzo della carta (+4,5%) e dei materiali di stampa (+3%), della crescita inerziale del costo del lavoro (+2,5% solo quello giornalistico), nonché delle spese di start-up della televisione musicale All Music e delle nuove iniziative editoriali (Metropoli, Velvet e Repubblica Tv). L`effetto negativo sui ricavi derivante dagli scioperi (nel 2006 12 per Repubblica e 10 per i quotidiani locali) è stato, invece, controbilanciato dal buon andamento delle diffusioni de la Repubblica (628 mila copie medie giornaliere) e de L`espresso (395 mila copie settimanali), e dall`aumento del prezzo a 1 euro effettuato da alcuni quotidiani locali.
Per quanto riguarda invece il 2007 il management prevede che l`utile netto consolidato "sarà inferiore rispetto al 2006 non beneficiando più delle imposte differite attive relative a perdite pregresse di società controllate". Per quanto riguarda invece la raccolta pubblicitaria nei primi mesi dell`anno "continua ad essere in crescita su tutti i mezzi del gruppo". In flessione rispetto agli esercizi precedenti, anche l`andamento dei prodotti opzionali, che "scontano una minore capacità di assorbimento da parte del mercato e una concorrenza sempre più aggressiva". Dal quadro sopra delineato, il management si aspetta comunque una crescita del fatturato pubblicitario e una flessione nei ricavi e nei margini dei prodotti opzionali. Il consiglio, conclude la nota, prendendo atto del difficile scenario di mercato nazionale ed internazionale, ha formulato al management "la raccomandazione affinché venga esercitata una crescente attenzione alle dinamiche dei costi e al loro contenimento, non ritenendo opportuno allo stato, contrariamente ad altri gruppi editoriali, attuare piani generalizzati di ristrutturazione".
Apcom