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22/02/2007

Avviato il confronto con la Regione Piemonte

Ordine e Subalpina da Bresso e Gariglio per la legge regionale sull’editoria, la sede Rai di Torino e la 150/2000

Pubblichiamo in anteprima l’articolo di Mario Berardi, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, che comparirà sul prossimo numero di "Stampa Subalpina" (in distribuzione a fine febbraio), in merito all’incontro avuto da Ordine e Subalpina il 15 febbraio con i presidenti della Giunta e del Consiglio regionale.

 

 

 

L’incontro dei Presidenti della Giunta e del Consiglio regionale, Mercedes Bresso e Davide Gariglio, con l’Ordine e la Subalpina ha finalmente avviato il confronto sulle diverse proposte di legge sull’informazione regionale presentate dalla Giunta e da diversi Gruppi consiliari.

E’ positivo lo stanziamento per il 2007 di 1.500.000 Euro, anche se la somma potrà essere ampliata, data la rilevanza delle strutture informative piemontesi. Il nostro obiettivo è di fornire nuovi strumenti per il pluralismo dell’informazione, nella carta stampata e nelle tv, perchè la libertà di stampa non può reggere senza un riconoscimento pubblico della sua funzione. Il solo ricorso al mercato renderebbe l’informazione subalterna, come se fosse una merce. Questa valutazione, che è di principio e che risponde ai dettati della Costituzione, è particolarmente importante in Piemonte, caratterizzato da due grandi giornali nazionali (La Stampa e Tuttosport) e da una grande ricchezza di testate locali, con un impegno di giornalisti professionisti e pubblicisti non inferiore a quello dei grandi media.

Nella proposta della Giunta si affronta anche, in termini ancora generici, il rapporto con la Rai. E’ certamente giusta la richiesta della Presidente Bresso di un federalismo che faccia uscire la Rai di Torino da una situazione di grave subalternità rispetto a Roma e a Milano, con una riduzione di spazi rispetto alle indicazioni della legge di riforma della Rai del ’76, che diede appunto vita alla rete regionale. La condizione del Piemonte è intollerabile e merita una rapida e sostanziale svolta, con una valorizzazione del patrimonio professionale dei giornalisti e dei dipendenti Rai della redazione e del Centro di produzione, senza dimenticare il ruolo delle altre strutture amministrative e tecnologiche dell’Azienda di Stato.

Questo decentramento, che richiede un ruolo costruttivo della Regione, deve tuttavia avvenire con una funzione primaria delle strutture Rai piemontesi.

E’ certamente un tema da definire, ai sensi di legge, con il Ministero delle Comunicazioni. Ma la provocazione lanciata è giusta, essendo ormai intollerabile una situazione che vede Roma e Milano gestire il 90% delle risorse, come se i piemontesi non pagassero puntualmente il canone. Contestualmente vanno definite le misure di sostegno all’emittenza locale subalpina.

Nel dibattito vanno anche precisati i ruoli giornalistici degli uffici stampa della Giunta e del Consiglio regionale, in una logica di trasparenza, e nel pieno rispetto della legge 150/2000 sugli uffici stampa pubblici, essendo anche terminata la fase provvisoria di attuazione.

L’incontro con i Presidenti Bresso e Gariglio e i documenti di diverse formazioni politiche dimostrano comunque che è stata accolta la sollecitazione dell’Ordine e della Subalpina per un pluralismo informativo degno di una regione all’avanguardia della modernità come il Piemonte. Il dibattito deve ora proseguire con tutti i protagonisti, ma con l’obiettivo di giungere ad una conclusione legislativa entro l’estate.

 

Mario Berardi

Presidente Ordine Giornalisti Piemonte

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