Due anni esatti senza contratto rinnovato. I giornalisti "celebrano" il compleanno con una conferenza stampa a Montecitorio del segretario generale della Fnsi Paolo Serventi Longhi, che denuncia questa "circostanza gravissima rispetto alla quale eleviamo la più forte protesta possibile" In particolare il leader dei sindacato, che parla insieme al suo vice Guido Besana, si rivolge alle Istituzioni: "Abbiamo il diritto e il dovere di chiedere al Parlamento e al governo di dare una svolta. Dovete fare di più, creare le condizioni per riportarci ad un tavolo di negoziato sereno. Parole importanti sono state dette sulla nostra vertenza, il passo successivo ancora non è stato fatto".
Serventi lamenta che "il sistema dell'informazione ha un deficit legislativo gravissimo" ed invita perciò ad intervenire in materia di riforma del sistema radiotelevisivo e di legge sull'editoria. Quindi invita a "sbloccare alcune delle questioni che abbiamo di fronte", come quella della riforma previdenziale, approvata ma non entrata in vigore per il mancato via libera da parte degli editori: "Il ministro del Lavoro liberi la riforma dell'Inpgi immediatamente, la renda esecutiva anche se gli editori hanno annunciato di ricorrere al Tar".
Nel frattempo il segretario della Fnsi annuncia che "il periodo di sospensione" delle iniziative di lotta "sta scadendo" e che a metà marzo si riuniranno Consulta dei Cdr e commissione contratto per decidere come rispondere al prolungato rifiuto della Fieg di aprire le trattative per il rinnovo del contratto: "Speriamo che gli editori comprendano che tirando troppo la corda la si spezza a loro danno".
Adnkronos
Lettera aperta per spiegare le ragioni dei giornalisti.
Cara cittadina, caro cittadino, da due anni i giornalisti italiani attendono il rinnovo del contratto di lavoro con gli editori della Fieg. Proprio oggi 28 febbraio ricorre il secondo anniversario della scadenza del principale contratto di categoria, che gli editori rifiutano di rinnovare impedendo ostinatamente anche l’inizio di una trattativa, sollecitata dalle più alte cariche dello Stato, dalle Istituzioni, dal Parlamento e per la quale il Ministro del Lavoro, Cesare Damiano, ha più volte proposto, inutilmente, un tavolo tecnico.
I giornalisti pongono una serie di problemi al cui centro vi è una tutela della dignità professionale e delle condizioni di vita e di lavoro di migliaia di giornalisti freelance e precari, sfruttati e mal pagati. Il Sindacato unitario dei giornalisti si è detto disponibile ad un negoziato senza pregiudiziali, sereno, che consenta soluzioni avanzate in una fase di grande sviluppo degli strumenti di comunicazione di massa. Per tutta risposta gli editori hanno respinto le richieste dei giornalisti e, soprattutto, si sono dichiarati non disponibili a cominciare il confronto.
Una posizione questa che mette in discussione il diritto costituzionale alla contrattazione e che rende difficilissime le relazioni sindacali in moltissime aziende del mondo dell’informazione. Gli editori assumono un atteggiamento che appare ostruzionistico persino nei tavoli di negoziato aperti dal governo sui temi del mercato del lavoro giornalistico, della riforma dell’editoria, della riforma della previdenza autonoma dei giornalisti.
La Fnsi, le Associazioni Regionali di Stampa e i Comitati e Fiduciari di redazione chiedono agli editori di accogliere gli inviti delle istituzioni e la disponibilità del Sindacato e di aprire finalmente un negoziato che può evitare nuove pesanti azioni di mobilitazione e di sciopero. La Fnsi illustrerà oggi la situazione e il proprio punto di vista nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà alle 14 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, in via della Missione, 4 a Roma.
Fnsi