Dopo il Piemonte, anche la Lombardia inizia a pensare di trattenere parte del canone Rai in Regione dedicandolo a trasmissioni sul territorio. E' stato lo stesso governatore Roberto Formigoni a dirlo ai giornalisti a margine del convegno "La Tv è l'arte della morra cinese" dove oggi pomeriggio sarà presente anche il ministro della Comunicazione, Paolo Gentiloni. Un incontro in cui il presidente della Lombardia ha proposto anche che il prossimo contratto di servizio della televisione pubblica sia firmato "in una prospettiva di vero federalismo, cioé di forte rapporto con la Regione". "La risposta dell'attuale monoscopio, ovvero dell'attuale uniformità sostanziale del messaggio televisivo italiano nel suo complesso - ha spiegato Formigoni - non sta nella concezione di angoletti di cultura e di informazione locale in un palinsesto che continua ad essere astrattamente nazionale".
L' obiettivo, secondo il governatore lombardo, deve essere quello di "fare una televisione più fortemente connessa al territorio, dove l'informazione locale non sia relegata in una nicchia poco significativa, dove l'attenzione alle culture non sia un angoletto poco più folcloristico ma dove i format nazionali siano ripensati alla luce delle molteplicità di voci che il nostro Paese rappresenta". Anche per questo, dunque, oltre a chiedere un ruolo da protagonista per le regioni nella firma del prossimo contratto di servizio, la Lombardia sta anche lavorando alla possibilità di chiedere allo Stato competenze in materia di comunicazioni e quindi anche di radio-televisione, oltre che su ambiente, beni culturali e giudici di pace. Su questo il Consiglio regionale voterà il prossimo 27 marzo. "Stiamo lavorando sull'idea - ha concluso Formigoni - di trattenere parte del canone Rai sul territorio per dedicarlo a progetti legati proprio al territorio".
Ansa