Disco rosso del Cda Rai alle nomine proposte dal direttore generale Claudio Cappon. Si è discusso del rinnovo delle cariche di Rai Cinema, Rai Sat, NewCo Rai International, della direzione di Raidue e della direzione del Coordinamento sedi. Nonostante il rinvio del Cda già convocato venti giorni fa, e la lunga opera di mediazione fra il centrosinistra e il consigliere Angelo Maria Petroni, eletto nel cda di Viale Mazzini per conto del Ministero del Tesoro in piena era polista, i no sono stati sempre cinque, come il numero dei consiglieri di amministrazione del centrodestra, tranne che per due nomi, quello di Marano e Scaglia, quando i voti negativi sono saliti a sei.
Con scrutinio segreto, sono state bocciati i nomi di Augusto Barbera alla presidenza di Rai Cinema; di Franco Scaglia amministratore delegato e Paolo Del Brocco direttore generale. Voto negativo anche per Giovanni Minoli a Raidue al posto di Antonio Marano, che sarebbe andato al Coordinamento delle sedi regionali. Stop a Carlo Freccero alla presidenza di Rai Sat; di Pier Luigi Malesani come presidente di newco Rai International e Carlo Sartori amministratore delegato.
Carlo Rognoni, consigliere d'amministrazione, punta l'indice contro i colleghi della Cdl: "Con il voto di oggi si apre uno scenario di stallo in cui una maggioranza di centrodestra tiene in ostaggio la Rai. Quella di Cappon era proposta importante per l'azienda. E poi il centrodestra ha perso l'occasione di votare Freccero a Rai Sat, con una delega sui contenuti digitali. Un voto, dopo il quale, sarà difficile sostenere che si vuole il bene della Rai", ha concluso Rognoni.
"Sconcertato" si dice anche Giuseppe Giulietti, membro della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai. "Quello che è accaduto non è solo un attacco al direttore generale Cappon ma un vero proprio tentativo di impedire qualsiasi ipotesi di riforma della Rai".
E mentre il sindacato Usigrai si dice "fortemente preoccupato per i segnali di grave instabilità che continuano ad emergere dal Consiglio d'Amministrazione della Rai", il segretario generale della Federazione nazionale della stampa, Paolo Serventi Longhi, chiede "un intervento immediato del governo".
la Repubblica.it