"Abbiamo elementi che ci portano ad identificare chi tiene prigioniero Daniele Mastrogiacomo e con questo gruppo ci sono dei contatti che noi stiamo conducendo per ottenere la liberazione": lo ha detto il ministro degli esteri Massimo D'Alema. "Stiamo lavorando per ottenere la liberazione del giornalista italiano - ha assicurato ancora il ministro - Stiamo lavorando sul piano di un impegno umanitario. E' una questione molto difficile, Mastrogiacomo è stato catturato dai talebani in un contesto di guerra nel sud dell'Afghanistan". Quindi, ha concluso D'Alema, "è una situazione che presenta molte difficoltà e che richiede anche una grande discrezione".
Il ministro degli Esteri ha aggiunto anche che per il rilascio del giornalista di Repubblica sono stati attiviati dei canali "soprattutto di carattere umanitario", ma che non esiste un vero e proprio negoziato. Fonti investigative da Kabul confermano di avere ottenuto prove certe che l'inviato è vivo, ma spiegano di non poter aggiungere altro e che si tratta di una fase delicata del sequestro. "Canale aperto, ma serve freddezza e riserbo".
"Sappiamo chi lo detiene, ma non sappiamo cosa vuole per il suo rilascio": lo ha detto Romano Prodi, intervenendo alla trasmissione "Matrix" (in onda in seconda serata su Canale5), a proposito delle informazioni attualmente disponibili su Daniele Mastrogiacomo.
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