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16/03/2007

Ucciso l'autista di Mastrogiacomo

E' stato giustiziato perchè "giudicato una spia". Per Gino Strada ci sono "segnali positivi"

La vicenda del rapimento del giornalista Daniele Mastrogiacomo registra un'altra giornata estremamente complessa. Che apre con la notizia drammatica, non confermata ma accreditata come certa, dell'uccisione dell'autista dell'inviato di Repubblica, sequestrato con lui e "giustiziato" perché considerato una spia. Notizia che fonti della Farnesina definiscono subito "preoccupante". Poi, portavoce talebani, pur nella confusione - sono due a parlare - annunciano una proroga dell'ultimatum, in scadenza oggi: prima si parla di 7 giorni, poi di 3 (lunedì). Il governo intensifica le iniziative. Massimo D'Alema ribadisce che sono stati "moltiplicati gli sforzi" ma che "serve tempo". Romano Prodi annulla gli impegni, resterà a Roma, nel weekend, per seguire gli sviluppi delle trattative. In serata, ottimismo nelle parole di Gino Strada: parla di "segnali positivi nei negoziati" ma chiede il silenzio stampa.

Saied Agha, 25 anni, padre di quattro figli, "è stato sgozzato alle 7 di questa mattina, perché è stato confermato che era una spia delle forze militari straniere", ha detto Ibrahim Hanifi, comandante militare della provincia di Helmand, contattato telefonicamente dall'agenzia Ansa da Kabul, precisando che "è stato confermato che era una spia delle forze militari straniere". Non ci sono conferme indipendenti, il ministero dell'Interno afghano non è stato in grado di dare alcuna informazione. Secondo fonti afgane, esisterebbe un video dell'esecuzione. Saputo della morte del marito, la moglie incinta dell'autista di Mastrogiacomo, residente a Kandahar, ha perso il bambino.

Prorogato l'ultimatum. Alcune voci che, in giornata accreditavano la possibilità di dilazionare l'ultimatum a 7 giorni, sono state precisate dal portavoce dei talebani Qari Yussuf Ahmadi, che all'agenzia di stampa afgana Pajhwok ha fatto sapere che la scadenza è stata prorogata di tre giorni (ossia lunedì). Secondo un altro portavoce talebano, Shahabuddin Atal, tutto "sarà chiaro" domani alle 15 (tarda mattinata in Italia).

Le richieste. Di fatto, i taleban avrebbero chiesto che le trattative proseguano, e avrebbero in apparenza limitato le richieste al rilascio di alcuni afghani, fra cui i portavoce talebani Abdul Latif Hakimi, Ustad Yasir e Mohammed Hanif.

D'Alema: "Intensi contatti". Prosegue l'attività della diplomazia italiana. Prima, una nota diffusa dalla Farnesina ribadisce che l'esecutivo rimane "fortemente e costantemente impegnato" per favorire la liberazione di Mastrogiacomo e informa che sono in corso "intensi contatti". Ma fa sapere anche che la situazione rimane "molto complessa": per questo è "assolutamente necessario" disporre di "tempo adeguato" per giungere a una "auspicabile soluzione positiva" della vicenda. Poi, Massimo D'Alema parla di "sforzi moltiplicati" per ottenere la liberazione del giornalista.

Prodi annulla gli impegni. Il titolare della Farnesina e Romano Prodi sono stati "impegnati in numerosi colloqui telefonici" con tutti i protagonisti della vicenda. Il presidente del Consiglio ha annullato alcuni impegni e anche il rientro a Bologna, previsto questo pomeriggio, per seguire da Palazzo Chigi l'evolversi della vicenda.

Gino Strada: "Segnali positivi". "E' stata una giornata molto intensa e difficile. Ma credo ci sia motivo di pensare che ci sono segnali positivi nei negoziati per il rilascio di Daniele Mastrogiacomo e del suo interprete afgano". Queste le parole pronunciate, in serata a Kabul, dal fondatore di Emergency, Gino Strada. "Sono stati fatti passi avanti significativi - ha aggiunto - è una situazione completamente diversa da quella che avevamo ventiquattro ore fa". Oggi c'è stata "una marcia in più, da parte di tutti". Strada ha aggiunto che la famiglia di Mastrogiacomo può "dormire con occhio tranquillo... con la precarietà di tutte le cose umane". Alla domanda se domani sarà la giornata risolutiva, Strada ha risposto: "Non so, speriamo". E ha precisato che "Emergency rinnova la sua disponibilità ad agevolare il positivo svolgimento della vicenda che riguarda l'inviato di Repubblica, ma chiede l'assoluto silenzio stampa sulla questione".

la Repubblica.it
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