"Il provvedimento del Garante della privacy, pur originato da buone intenzioni, è gravissimo. Invece di seguire l'essenza del sistema anglosassone (nessuna censura preventiva, e poi chi sbaglia paga), qui si mette in gioco il cuore stesso del 'free speech', della libertà d'espressione, peraltro con modalità confuse e contraddittorie. Chi stabilisce quando c'è o no un interesse pubblico? E chi stabilisce quando l'informazione è o non è essenziale? E perchè il limite deve valere in materia di sesso e non su altro? Credo proprio che, dinanzi a questo attacco alla libertà (che - per peggiorare le cose - troverebbe conforto anche nel ddl Mastella), occorrerà studiare la praticabilità di azioni di disobbedienza civile... Anche perchè, pure in sedi internazionali, dubito che simili misure troverebbero avallo e apprezzamento. Altre condanne in vista per l'Italia?". Lo afferma Daniele Capezzone, presidente della Commissione attività produttive della Camera.
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