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18/04/2007

La Fnsi a Prodi: "Ora fatti concreti"

"Non bastano più attestati di solidarietà, sulla vertenza per il contratto ci vuole la svolta"

La Giunta Esecutiva della Federazione della stampa ha rilevato che la dura reazione sindacale della redazione di Repubblica, in sciopero contro l’intransigente indisponibilità dell’Editore a qualsiasi confronto, non è un episodio isolato, ma il sintomo più vistoso del malessere diffuso nel quale vivono i giornalisti nella gran parte delle redazioni dei giornali, periodici e quotidiani, delle agenzie di stampa, come dell’emittenza radiotelevisiva.
La categoria giornalistica è stata privata del diritto alla contrattazione collettiva da una controparte che si ostina da oltre due anni a rifiutare il confronto, nonostante i richiami, gli appelli e gli inviti che le sono state rivolti dalle più alte cariche dello Stato, dal Governo, dalle forze politiche parlamentari, dalle organizzazioni sindacali e da esponenti del mondo della cultura e della società civile.
Una decisione che rivela una strategia devastante con l’obiettivo di cancellare le tutele normative e previdenziali ed eliminare il contratto collettivo nazionale dal quadro delle norme che regolano i rapporti di lavoro. All’ostinato rifiuto di rinnovare il contratto nazionale gli editori italiani hanno affiancato l’altrettanto ostinato rifiuto di approvare quelle modifiche regolamentari senza le quali non è possibile garantire la solidità finanziaria dell’Istituto di Previdenza dei giornalisti (Inpgi).
La Federazione della Stampa nei giorni scorsi ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Romano Prodi, e ai Ministri interessati per denunciare la gravità della situazione e per chiedere un intervento decisivo dell’esecutivo. Nonostante le dichiarazioni di solidarietà registrate in questi mesi e gli appelli ad una ripresa del confronto, purtroppo, non ci sono stati ancora da parte del Governo fatti concreti e le timide iniziative sul mercato del lavoro, sulla previdenza e sulle leggi di sistema non hanno prodotto al momento alcun risultato. L’unica risposta concreta che la politica ha dato alle richieste dei giornalisti è stata la decisione del Parlamento di inasprire nel disegno di legge sulle intercettazioni, con un emendamento del Governo, le sanzioni pecuniarie a carico dei giornalisti.
In questa situazione di stallo e di fronte alla intollerabilità dell’atteggiamento editoriale e all’inerzia del Governo la Giunta Esecutiva della Federazione della Stampa sta valutando i tempi e le modalità delle iniziative di lotta e di mobilitazione della categoria per riaffermare il diritto alla rinnovazione contrattuale e alla tutela del suo presidio previdenziale.

Fnsi

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