News

19/04/2007

Riforma pensioni, il sì del Consiglio di Stato

La soddisfazione di Serventi Longhi, il veto della Fieg è illegittimo

In una nota il dicastero di Cesare Damiano, che esprime ''viva soddisfazione'' per la risposta del Consiglio di Stato informa che ''il Consiglio di Stato ha espresso il parere richiesto dal Ministero in ordine al procedimento di approvazione della riforma del sistema previdenziale del settore giornalistico deliberata dall'Inpgi. La richiesta di parere si è resa necessaria - aggiunge il ministero - in considerazione della particolare disciplina privatizzata dell'Inpgi, degli specifici meccanismi procedurali che regolano l'adozione di delibere in materia previdenziale e della situazione di blocco venutasi in proposito a determinare anche a seguito delle complesse vicende del rinnovo contrattuale del settore''.
Infine il Ministero rileva ancora che ''con il parere del Consiglio di Stato viene così confermato il proprio convincimento che l'equilibrio nei conti previdenziali
dell'Inpgi, quale garanzia per i trattamenti pensionistici dei lavoratori interessati, è un valore costituzionale da perseguire e assicurare al di là delle contingenti vicende del rinnovo contrattuale. Il testo predisposto dal Consiglio di Stato è stato già trasmesso all'Inpgi''.

Ansa


Esprimo grande soddisfazione per il contenuto del parere del Consiglio di Stato che rappresenta il via libera alla riforma dell'Inpgi ed anche alla decisione relativa alle agevolazioni contributive in favore dei giornalisti disoccupati. L'ostinato e incomprensibile rifiuto degli editori della Fieg a sottoscrivere un accordo, peraltro giudicato positivo dal Ministro del Lavoro e inizialmente anche dalla stessa Fieg, viene così superato con una interpretazione della legge che garantisce l'autonomia e la funzionalità dell'Istituto. Mi auguro che le delibere approvate siano subito applicate con le decorrenze previste. Occorre dare atto al ministro del Lavoro di avere sempre sostenuto la necessità di una rapida attuazione delle misure necessarie a garantire l'equilibrio dei conti economici dell'Istituto di previdenza dei giornalisti.

Paolo Serventi Longhi
segretario generale Fnsi


''E' illegittimo che la Fieg, utilizzando in modo improprio il Decreto Legislativo 509/94, abbia tenuto bloccata da luglio 2005 ad oggi la riforma previdenziale dell'Inpgi''.
Lo sostiene l'Istituto di previdenza dei giornalisti che, in una nota, sintetizza così il parere dato oggi dal Consiglio di Stato sulla vicenda, spiegando
inoltre che ''ciò non è affatto previsto dalla legge, che affida alle Parti sociali un diritto partecipativo, non un indefinito potere di veto in merito alle delibere su contributi e prestazioni degli enti privatizzati, quale è l'Inpgi''.
Al Consiglio di stato si era rivolto il Ministro del lavoro, dopo che lo scorso 28 febbraio l'Inpgi ''aveva deliberato - ricorda l'istituto - rilevando: che il blocco imposto dalla Fieg alla riforma previdenziale dell'Ente era immotivato'' e che ''di conseguenza il Ministero del lavoro era nella condizione prevista dalla legge per rendere esecutiva, dopo quasi due anni di attesa, la riforma stessa''.
''Il parere del Consiglio di stato - sottolinea ancora l'Inpgi - dedica anche particolare e critica attenzione al comportamento tenuto dalla Fieg, la quale dopo aver approvato il 30 giugno 2005 la riforma previdenziale dell'Inpgi ha impedito che essa diventasse operante, rifiutando di esprimere in sede sindacale un parere che i suoi rappresentanti nel Cda dell'Ente avevano reso inequivocabilmente. E con tale atto provocando un danno al futuro patrimonio dell'Inpgi che l'attuario ha calcolato in 20 milioni di euro per ogni anno di ritardo''.
Secondo l'istituto ''il parere del Consiglio di stato sottolinea anche che la legge è monca e lacunosa, e va quindi al più presto adeguata prevedendo un termine per l'espressione della determinazione. Nel caso dell'Inpgi tuttavia essendo stata nel frattempo posta in essere dall'Istituto l'intera procedura delineata dal parere del Consiglio di stato (diffida e adozione definitiva della delibera) non esistono più ostacoli di natura procedimentale all'approvazione della delibera stessa. Un intervento chiaro, efficacemente e giuridicamente argomentato, che elimina ogni dubbio sulla facoltà del Ministero vigilante di poter intervenire per ripristinare la legalità al fine di evitare che la legge sia utilizzata come arma di pressione contro un ente previdenziale (l'Inpgi nel caso di specie) inviso per la rigorosa attività ispettiva, e contro una categoria (i giornalisti) che lotta da due anni per conquistare il diritto a discutere il rinnovo del proprio contratto''.

Ansa
Condividi:

C.F. 80089510012 - Copyrights © 2016.
Registrazione Tribunale di Torino n.1913 del 31/1/1968 Iscritto registro Sicid n. 11095/16 V.G. N. 49/2016 Registro Stampa del 3/11/2016

  • Ordine dei Giornalisti del Piemonte.
  • FNSI.
  • Fondo giornalisti.
  • Ordine giornalisti Piemonte.
  • IMPGI.
  • CASAGIT Piemonte.
  • Centro Studi Pestelli.
  • Circolo della Stampa.
  • ungp.