Da oltre due anni in attesa del contratto per il rifiuto degli editori di sedersi al tavolo della trattativa - rifiuto che la Fieg ha ribadito anche nel recente incontro di fronte al Governo - i giornalisti hanno posto fin dall'inizio al centro della propria vertenza la tutela della centinaia di lavoratori precari dell'informazione. Flessibilità e insicurezza di chi opera nelle redazioni rendono giornali e televisioni meno libere. La vertenza per il rinnovo del contratto dei giornalisti riguarda quindi tutti, perché ha a che vedere con la qualità della stessa democrazia nel nostro paese. L'informazione continua a essere una delle emergenze italiane, emergenza aggravata dall'assenza di una seria legge sul conflitto di interessi e di una riforma del sistema radiotelevisivo.
A proposito della televisione pubblica, i giornalisti piemontesi sfileranno al fianco dei lavoratori della sede Rai di Torino, che il 9 maggio sciopereranno per chiedere un futuro certo per il centro di produzione di via Verdi. Gli insediamenti del servizio pubblico sono una ricchezza per tutto il territorio e i giornalisti voglio essere in prima fila nel chiederne il rilancio.
Per dare maggiore visibilità a questi temi, al corteo di Torino saranno presenti i vertici della Federazione della Stampa a partire dal presidente Franco Siddi.
Per tutti i colleghi che volessero partecipare l'appuntamento del Primo Maggio è alle 9 in piazza Vittorio, di fronte al Bar Elena.