“Il Forum quest’anno, oltre a prendere in esame, come di consueto, i temi inerenti la libertà di informazione, si soffermerà in particolare sulla delicata questione del precariato giornalistico, quindi: tutela dei lavoratori che debbono vedersi riconossciuto il diritto ad uno stipendio conforme all’impegno lavorativo, ad una previdenza in caso di malattia o maternità, alla pensione… Come altro tema, si è scelto, poi, di affronatre il rapporto tra il mondo del lavoro con le problematiche legate alla sicurezza e alle morti bianche e l’informazione relativa a questi temi, a volte trascurati, o spettacolarizati per poi essere messi da parte”. Così Paolo Serventi Longhi commenta l’iniziativa che si terrà a Gubbio l’8 e il 9 di giugno e che vedrà coinvolto il mondo dell’informazione a confronto col mondo politico, da cui, adesso, si aspettano delle risposte concrete.
“Il confronto con la parte politica è fondamentale per la risoluzione di certe questioni, ma, allo stato attuale - continua il segretario della Fnsi - siamo ad uno stallo… la legge sull’editoria come la riforma della pessima legge Gasparri attendono ancora di assumere una forma effettiva. L’unica legge che è riuscita a passare è stata quella ‘liberticida’ che riguarda il tema delle intercettazioni telefoniche, che mina pesantemente la libertà di cronaca. Naturalmente affronteremo anche questo tema in seno al Forum”.
Pur avendo fiducia nelle aperture espresse dall’attuale governo non si puo far a meno di notare che i tempi sono ormai maturi affinchè si verifichino le riforme richieste, riforme per le quali il sindacato dei giornalisti ha da tempo consegnato, a chi di competenza, delle proposte: “Le istituzioni posseggono da tempo tutta la documentazione prodotta dal sindacato dei giornalisti con proposte e considerazioni, come posseggono anche le richieste avanzate dalla controparte, ovvero dalla Fieg.”
A proposito di questi ultimi, ovvero gli editori, Serventi sottolinea anche come al di là dell’irremovibilità espressa più volte, nell’ultimo periodo si siano moltiplicate le minacce: “E’ stata paventata una possibile massiccia richiesta di tagli occupazionali pari ad un 15% degli occupati ricorrendo alla formula abusata del prepensionamento. Questo acuirebbe il rischio di aumento di lavoro nero e precarietà e andrebbe a discapito degli organici.”
“Naturalmente - conclude il segretario Fnsi - la giunta, che si riunirà la prossima settimana, metterà in campo tutte le iniziative possibili e consentite dalla legge perché non si verifichi una situazione simile. Qualora si dovesse verificare, il Governo non potrebbe tacere”.
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