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09/06/2007

Gentiloni: "La riforma della Rai è una priorità"

Gli interventi del ministro e di Bertinotti al Forum di Gubbio della Fnsi

Il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, confida in una veloce approvazione della riforma Rai ritenuta una priorità. "Sono convinto - ha sottolineato il ministro partecipando al dibattito 'riforma dell'editoria, nuovi assetti radiotelevisivi e mercato del lavoro', al VI Forum dell'informazione di Gubbio - che il disegno di legge dovrebbe essere considerato da tutti una priorità ed una esigenza. Non vedo perchè ci si debba dividere secondo linee di schieramenti, certamente non in modo rigido". Per l'altro disegno di legge che riguarda le modifiche della Gasparri sul digitale, invece, il ministro intravede un percorso più difficile, e sottolinea: "La riforma del sistema televisivo in vista del digitale è oggetto di uno scontro politico deciso e aspro. Nonostante questo, mi auguro che in Parlamento si arrivi, con gli eventuali miglioramenti, a portarlo a compimento".

Agi


"L'utilizzazione di intercettazioni che riguardano parlamentari devono essere autorizzate dalla Giunta della Camera". Il presidente della Camera dei deputati, Fausto Bertinotti, prima nega il commento sulle polemiche in merito alle conversazioni telefoniche di parlamentari oggetto d'indagine della Procura di Milano, ma poi, durante il suo intervento al VI Forum dell'Informazione di Gubbio, chiarisce il contenuto della lettera spedita, assieme al presidente al Senato, Franco Marini. "L'ho fatto - ha affermato - per deontologia professionale, perchè c'è una legge che prevede l'autorizzazione del Parlamento prima dell'utilizzo delle intercettazioni dei parlamentari. Questo devo cercare di far rispettare". Bertinotti difende l'autonomia della Magistratura, "anche quando non ne condivido le posizioni", e rimarca che la lettera è stata spedita al presidente del Tribunale di Milano per "sapere cosa accadrà", e per avere "una risposta". L'argomento delle intercettazioni dà spunto a Bertinotti per parlare anche delle tutele per deputati e senatori, che non devono essere privilegi ma "scudi" per la loro attività. "E' una questione delicata - sottolinea il presidente - e mi rendo conto che difendere, in questo momento, le prerogative di un parlamentare è difficile. Bisogna dare dei segnali per fronteggiare l'ondata di antipolitica, che vedo reale. C'è certamente il problema dei costi, anche se non capisco perchè non lo fossero quattro anni fa. Il rapporto con i cittadini è certamente sfilacciato, come pure la gente comune non vede di buon occhio gli esorbitanti mezzi di protezione di cui uno può fare uso. La rarefazione della politica sul territorio e quella spettacolo producono separazione tra la società e chi deve rappresentare questa nelle istituzioni. La forza di un'istituzione è anche la forza della protezione che dà ai suoi componenti. Il parlamentare deve avere protezione per non essere ricattato".

Agi
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