Qualcuno sta giocando a dadi con il nostro futuro. Dopo mesi di inutili parole per un piano industriale che nei fatti non abbiamo mai visto, per un piano editoriale che stava per vedere la luce in questi giorni scopriamo come un fulmine a ciel sereno inattesi e maldestri progetti di cambio di direzione dell’Unità. Così maldestri da essere già naufragati. Ma tutto ciò non può che accrescere la nostra preoccupazione. Questa testata merita rispetto; la direzione, a cui esprimiamo la nostra più totale solidarietà, merita rispetto; questa redazione merita rispetto. E invece il quadro è solo a tinte fosche, senza alcuna credibile direzione di marcia.
Vogliamo chiarezza, la esigiamo. In questi anni la redazione ha mostrato un senso di responsabilità oltre ogni comprensibile misura. Ha contribuito ai successi dell’Unità dal momento del suo ritorno in edicola, ha visto però come gli stessi sono stati annichiliti. Abbiamo chiesto, e non solo quest’anno, strategie, piani chiarezza politica. Abbiamo ricevuto risposte via via sempre più evasive. Quel che è chiaro e non da oggi che l’attuale proprietà vuole procedere ad un pesante taglio di costi, con le pesanti ricadute occupazionali e in termini di salario per questa redazione. Un ridimensionamento progressivo senza alcuna trasparenza. Non lo possiamo accettare, non lo vogliamo accettare.
Il quadro oggi è preoccupante. Nessuno si può permettere di prendere in ostaggio il nostro futuro come posta di una partita finanziario-editoriale che, apparentemente, nulla ha a che vedere con i destini dell’Unità. Un balletto pericoloso di cui non vogliamo essere vittime. Vogliamo trasparenza e certezze. Da mesi siamo circondati da voci su futuri assetti societari, cambi al vertice. E nei mesi che passano si capisce solo che c’è la resistenza di alcuni e la diffidenza di altri. A perdere per il momento è l’Unità, la testata, i suoi redattori. Il futuro, dell’una e di noi altri. Adesso, basta. Noi non vogliamo assistere più a questa danza macabra. La redazione è in stato di agitazione e in assemblea permanente. Il Cdr si riserva di valutare le risposte dell’azienda e di utilizzare i tre giorni di sciopero che ancora ha a disposizione.
Il sito dell'Unità tornerà ad essere aggiornato dalle ore 16 di martedì 12 giugno.
Cdr e Rsu de l'Unità