"Ci sono tanti giornalisti liberi, dobbiamo fare in modo che non siano eroi, ma cittadini normali che facciano il loro dovere, informando". Antonio Di Pietro dal suo blog denuncia "la voglia di imbavagliare l'informazione dopo aver criticato e cercato, in parte con successo, di imbavagliare la magistratura. Chi fa il politico, o chi è comunque un personaggio pubblico, è ovvio e naturale che venga sottoposto a una verifica di attendibilità e di correttezza dei comportamenti, proprio per valutarne l'operato. In realtà noi dovremmo ringraziare l'informazione perché ci consente di sbagliare meno e di correggere i nostri errori".
Di Pietro aggiunge: "Ecco perché credo sia necessario che l'informazione libera debba rimanere anche quando fa male. Ci aiuta a fare meglio gli interessi della collettività. L'Italia dei valori ed io, se dovesse passare una legge sulle intercettazioni telefoniche che ne impedisse la pubblicazione una volta depositati gli atti, le pubblicheremmo tutte sul sito e sul mio blog, assumendocene la responsabilità. Il vero conflitto di interessi è, oggi, all'interno del Parlamento che è il luogo con la maggior percentuale di persone con problemi di giustizia" e poi "ci vuole una separazione netta tra incarichi pubblici e interessi privati. Dobbiamo uscire dal duopolio Rai-Mediaset attraverso la liberalizzazione delle frequenze radiotelevisive e la loro assegnazione in base a criteri di equità. E dobbiamo intervenire sulla ridistribuzione equa della raccolta pubblicitaria".
Agi
Il presidente della commissione Giustizia del Senato, Cesare Salvi, dopo il varo della riforma della giustizia, che approda domani in Aula spiega, spiega qual è il nuovo impegnativo calendario dei lavori della commissione che affronta un altro delicato tema. Salvi vede delle affinità, in tema di intercettazioni, tra la Francia, incappata nelle sanzioni europee, e il nostro Paese. E intende sollevare il problema in commissione. ''Questa sentenza sulla libertà di stampa e informazione - spiega Salvi - non può non essere tenuta in considerazione anche dal Parlamento. Vero è che il Parlamento è sovrano, ma la convenzione sui diritti dell'uomo è vincolante anche per l'Italia e dovremo tenerne conto. La Francia è stata condannata per violazione dell' articolo 10 della Convenzione dei diritti dell'uomo per una vicenda legata ad un collaboratore di Mitterand. In materia di pubblicazione di intercettazioni, la Francia ha una normativa molto simile a quella che il disegno di legge Mastella vuol introdurre in Italia e, quindi, non possiamo non tenere conto di questa sentenza''.
Salvi, inoltre, ricorda che sul ddl sulle intercettazioni ci sono già stati scioperi dei giornalisti e degli avvocati che verranno ascoltati in commissione.
Si sta mettendo a punto, infatti, il calendario della audizioni della prossima settimana che interessa la Fnsi, l' Unione Cronisti e le camere Penali.
Ansa
"Siamo rimasti delusi dalla tiepidezza con cui la Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi), che abbiamo sempre difeso, si è comportata rispetto all'arroganza del governo Prodi: il ministro Nicolais ha escluso la stampa ed i giornalisti dalla stabilizzazione". E' quanto afferma in una nota il senatore di Forza Italia, Antonio Gentile. "Ci aspettavamo - ha aggiunto - un contenzioso serio da parte della Fnsi nei confronti di Nicolais e invece abbiamo assistito solo ad un assordante silenzio che non rende giustizia al sindacato. Ci voleva una mobilitazione perché non riconoscere il carattere subordinato alle collaborazioni giornalistiche è una follia".
Ansa